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Pallanuoto | 25 aprile 2016, 18:32

Pallanuoto, Matteo Aicardi tra Pro Recco e Nazionale con le Olimpiadi nel mirino: “A Rio de Janeiro per puntare in alto”

Il centroboa di Tovo San Giacomo vuole vivere un 2016 da protagonista sia con il club che con il Settebello: “Quest’anno saremo praticamente sempre impegnati: un motivo in più per rimanere sempre con la concentrazione altissima”. E dopo l’emozionante qualificazione ai Giochi Olimpici ottenuta nel Torneo di Trieste, le ambizioni sono ben chiare : “Siamo una squadra che punta in alto”.

Pallanuoto, Matteo Aicardi tra Pro Recco e Nazionale con le Olimpiadi nel mirino: “A Rio de Janeiro per puntare in alto”

Carico, deciso e concentrato. Nonostante stia vivendo una stagione dai ritmi massacranti, Matteo Aicardi appare in grande forma e pronto ad affrontare i numerosi test di alto livello in programma con la sua squadra di club, la gloriosa Pro Recco, e con la Nazionale di cui è uno dei pilastri fondamentali. Il 2016 del ragazzo di Tovo San Giacomo è praticamente appena iniziato: all’orizzonte si intravedono le tante sfide che il centroboa dovrà affrontare e in particolare se ne scorge una ben nitida, l’Olimpiade di Rio de Janeiro. Ai microfoni di SvSport, Aicardi ha svelato le sue impressioni sul momento attuale che sta vivendo, partendo dai recenti successi ottenuti in Coppa Italia e nel Torneo di Qualificazione Olimpica.

Matteo, in questa stagione per te non c’è tempo per un po’ di riposo: tra Nazionale e Pro Recco è un’annata ricca di impegni.

“Sì, tra Coppa Italia, Coppa dei Campioni e Campionato con la Pro Recco, ed Europei e Torneo Preolimpico con la Nazionale, non c’è stato un attimo di tregua. Quest’anno saremo praticamente sempre impegnati: un motivo in più per rimanere sempre con la concentrazione altissima”.

I tanti sacrifici sono però ripagati dai risultati raggiunti, su tutti la qualificazione per i Giochi Olimpici.

“È vero. Dopo aver conquistato la Coppa Italia con la Pro Recco, ci siamo subito gettati a capo fitto sul Torneo di Qualificazione Olimpica che sapevamo potesse essere molto difficile. Sono state giornate molto stressanti per noi, dopo esserci andati più volte vicini volevamo a tutti i costi qualificarci: fortunatamente questa volta ce l’abbiamo fatta”.

A proposito di Nazionale: questo Settebello ha indubbiamente delle potenzialità enormi ma talvolta sembra fatichi ad esprimersi. La partita decisiva con la Romania è forse la prova lampante di qualche difficoltà di troppo: una squadra che, per ovvie ragioni, non può essere considerata al vostro livello, vi ha creato più problemi del previsto.

“Sicuramente il livello della Romania non era, sulla carta, lo stesso nostro. Ma va detto che nelle partite decisive di un Torneo Preolimpico i livelli si appianano molto: la Romania ha giocato libera da pressioni, consapevole che se fosse passata avrebbe fatto l’impresa della vita, mentre noi dovevamo a tutti i costi qualificarci. La tensione contribuisce a ridurre le distanze, non a caso anche nelle altre sfide i risultati sono rimasti in bilico fino all’ultimo”.

Una cosa è certa: quando l’Italia gioca con la testa libera da pressioni e con la massima concentrazione, l’impressione è che non sia seconda a nessuno. È capitato però che alle prime difficoltà la squadra andasse in affanno, come ad esempio contro la Spagna nella prima fase del Preolimpico: dopo alcune roboanti vittorie, al primo test impegnativo è arrivata una sconfitta.

“Su questo punto stiamo lavorando tanto. Quando si giocano partite contro avversari nettamente inferiori e si ottengono vittorie con risultati ampi, si riscontrano poi delle difficoltà quando si affrontano avversari di livello. Quando invece si giocano partite difficili con continuità, diventa più facile gestire la situazione nonostante la stanchezza. In futuro a noi servirà disputare partite di alto livello prima della competizione che dovremo affrontare, credo che ciò sia stato messo in preventivo dal nostro allenatore: sembra assurdo, ma faticare prima di partite importanti aiuta poi nei momenti complicati”.

Alla luce di ciò, possiamo dire che l’aver disputato il torneo di Trieste per il Settebello è stato un fatto positivo?

“Certamente, io stesso ne ho parlato con il CT Campagna dicendogli che sono stato contento di aver giocato questo torneo. Un’esperienza del genere arricchisce il bagaglio personale di chi la vive, se non l’avessi fatta oggi avrei qualcosa in meno”.

E adesso si va a Rio con delle ambizioni ben chiare. L’argento ottenuto a Londra va difeso e magari migliorato.

“Siamo una squadra che punta in alto, rispetto a Londra il livello delle squadre è salito in maniera esponenziale. Quattro anni fa c’erano avversari “cuscinetto”, quest’anno invece non si potrà scherzare con nessuno. Affronteremo un girone difficilissimo e, come detto prima, per noi potrebbe essere qualcosa di positivo. Staremo a vedere”.

Nel frattempo, in attesa delle Olimpiadi, prosegue la stagione con il Recco.

“Ci aspettano settimane molto dure di preparazione, dopo il successo in Coppa Italia vogliamo continuare a far bene anche in Campionato ed in Champions League”.

Nell’ultima gara di Serie A1 hai incontrato il Savona, nonostante la vostra larga vittoria che impressione ti ha fatto la squadra di Angelini?

“Battendo l’Acquachiara hanno ottenuto la matematica salvezza, ora sono in corsa per un posto nella final six e penso possano dire la loro qualora la raggiungessero. Sono una squadra composta da elementi molto giovani, per ottenere risultati concreti avranno bisogno di tempo. Mi auguro con tutto il cuore di rivedere presto il Savona giocare per le posizioni di alta classifica, spero che in futuro possa tornare a lottare per lo scudetto come nel periodo in cui ci giocavo io”.

Roberto Vassallo

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