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Calcio | 24 settembre 2016, 17:45

Calcio, Iniziative Virtuose. "Maurito" Icardi e Eder : mister per un giorno

Calcio, Iniziative Virtuose. "Maurito" Icardi e Eder : mister per un giorno

Lunedì 19 settembre 2016 a Milano ore 16 circa presso il campo sportivo “Piccolo Stadio Pala Scarioni 1925” di via Tucidide 10, 28 giovani calciatori sono entrati in scena ed  hanno incominciato a calpestare il terreno di gioco. Magliette, calzoncini, calze e scarpini  firmati. L’appuntamento era di quelli da segnare sull’agenda: il giorno dell’inaugurazione del Nike Academy Milano. La famosissima marca ha aperto le porte della sua esclusiva accademia per dare inizio ad una straordinaria iniziativa che vuole offrire ai giovani calciatori l’opportunità di aver accesso a strutture e a strumenti di cui solo i calciatori professionisti possono normalmente disporre confermando la grande attenzione sulla parte fondamentale della prestazione di un calciatore: il training. Durante l’evento i ragazzi hanno calzato lElite Pack ed indossato il completino forgiato per l'occasione. Per perseguire questo obiettivo, il brand americano non poteva che affidare la formazione dei suoi “studenti” ai migliori  “professori” possibili in questo settore, ovvero alcuni tra i coach e i giocatori più affermati appartenenti ai club di serie a. Così facendo, si è potuto realizzare il desiderio di ogni giovane e ambizioso calciatore: quello di essere allenati da professionisti e campioni. Gli appuntamenti della Nike Academy avranno cadenza periodica e ogni sessione di allenamento avrà come oggetto un aspetto particolare delle situazioni di gioco: difesa, centrocampo e velocità. Lunedìil tema della lezione era l’attacco e nelle vesti di coach di questi giovani ragazzi, Nike ha portato due dei migliori attaccanti della Serie A: il capitano dell’Inter Mauro Icardi (fresco dell'exploit ha portato con una rete a un assist alla vittoria dei neroazzurro per 2 a 1 sulla Juventus di Allegri nel derby d'Italia) e il suo compagno di squadra, nonché attaccante della nazionale italiana, Eder. Durante l'evento c'è stata la possibilità di rivolgere alcune domande ai 2 campionissimi.

Mauro, che tipo di rapporto hai con l’allenamento?
Penso che a nessun giocatore piaccia allenarsi perché è duro e si fatica. Personalmente, non amo molto fare allenamenti incentrati sulla corsa, ma, preferisco concentrarmi maggiormente su esercizi brevi in cui miglioro la mia esplosività.

Ad oggi sei considerato uno dei più forti attaccanti del campionato di Serie A.Cosa ti manca per ricevere lo stesso riconoscimento a livello mondiale ? Su quale aspetto ti devi ancora migliorare per raggiungere tale status?
Sono ancora giovane, ho ventitré anni e ho ancora tanto tempo per potermi migliorare. Non c’è un aspetto specifico su cui devo allenarmi. Devo semplicemente impegnarmi ogni giorno perché solo così potrò migliorami. Penso di avere ancora margini di crescita enormi e solo con la giusta mentalità potrò veramente diventare ancora più forte.

A quale campione del passato ti ispiri? 
Gabriel Omar Batistuta: è sempre stato il mio idolo.


Che cosa si prova a segnare un gol davanti ad uno stadio strapieno, contro la Juventus di Higuain, in una partita così importante? E’ sempre un emozione bellissima. Tra l’altro il mio primo gol all’Inter è stato proprio contro la Juventus (Inter-Juventus 1-1 15.09.2013) e da quel giorno, segnare contro di loro è sempre stato qualcosa di speciale. 

Eder, quali sono (se esistono) le principali differenze tra gli allenamenti che fai con la maglia nerazzurra rispetto a quelli che hai fatto in passato con le altre squadre in cui hai militato?Penso che a livello professionistico vi siano poche differenze tra gli allenamenti di una squadra piuttosto che un’altra. Certamente ogni allenatore possiede un proprio metodo, ma a livello di intensità e di preparazione fisica però non ravviso grandi distinzioni.Sempre rimanendo sul tema-allenamento, ora che sei un veterano del campionato italiano, l’Eder di oggi ha modificato qualche aspetto dei propri allenamenti rispetto all’Eder di ieri (è arrivato in Italia nel 2005)?L’evoluzione del gioco in questi ultimi anni ha portato con sé l’introduzione di diverse metodologie di allenamento. Perciò inevitabilmente alcune modifiche negli allenamenti vi sono state. Ad esempio, quando sono arrivato in Italia per la prima volta, si tendeva ad usare molto di più le macchine in palestra per potenziare il proprio tono muscolare. Oggi, invece, si allena molto di più la rapidità, la stabilità attraverso esercizi differenti. La velocità nel calcio è aumentata e pertanto la parte fisica ha sempre più una maggiore rilevanza. Il nostro corpo è la nostra vera e propria macchina. Ciò impone che esso vada curato con la massima attenzione.

Qual è stato nella tua carriera l’allenatore che maggiormente ti divertiva attraverso i propri metodi di allenamento?
Non c’è un allenatore che più di un altro mi abbia divertito e si sia distinto in tal senso. Tutti gli allenatori che ho avuto alternavano lavori più divertenti, come la partitella, con lavori più pesanti.

Ai ragazzi della Nike Academy hai spiegato quanto sia importante sacrificarsi per poter diventare calciatori professionisti. Voltandoti indietro e guardando alla tua carriera, qual è stato il momento in cui hai capito che potevi effettivamente diventare un calciatore professionista, e quindi avresti dovuto compiere grandi sacrifici ?
Quando avevo 13 anni e ho partecipato ad un torneo in Brasile. Dopo questo torneo ho ricevuto parecchie offerte da squadre importanti. Fare il settore giovanile in queste squadre però significava compiere grandi sacrifici. Primo tra tutti quello di abbandonare la mia famiglia. Compiere sacrificio però è indispensabile per poter diventare un calciatore professionista. Farli quando sei giovane non è facile, perché magari il sabato o la domenica i tuoi amici vanno a ballare e tu invece devi stare concentrato e devi giocare. I sacrifici però sono essenziali.

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