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Calcio | 20 ottobre 2016, 17:03

Gianluigi Buffon, un supereroe tutt'altro che finito

A Lione, in Champions League, una prestazione super del numero uno bianconero dopo le tante critiche ricevute nei giorni scorsi. Ed è qui l’essenza del campione: voglia di mettersi in gioco, accettare la sfida e vincerla, dimostrare a tutti di essere il più forte, sempre. Perchè Gigi è così e ve lo raccontiamo noi che lo abbiamo conosciuto al Golden Foot 2016.

Gianluigi Buffon, un supereroe tutt'altro che finito

In questi giorni si parla molto di Gianluigi Buffon e delle sue prodezze nella partita di Champions League contro il Lione. Dopo l’errore in Nazionale e quello di sabato scorso contro l’Udinese il portiere è stato criticato aspramente, venendo accusato di essere vecchio e di non fornire più il rendimento di un tempo. Gigi, come ha sempre fatto nella sua lunga carriera, ha prima lasciato parlare tutti; dopodiché ha smentito uno a uno tutti coloro che lo definivano bollito con tre interventi prodigiosi ed una leadership indiscussa nel momento di difficoltà della squadra. Dopo la partita, ai microfoni, il portiere si è lasciato andare a dichiarazioni pesanti come: ”Io vivo per questo, per ricacciare in bocca le parole avventate”. 

Ciò che mi è piaciuto in questa vicenda, è il fatto che un Supereroe come Buffon si sia sentito in dovere di rispondere alle critiche di chi scrive con superficialità, non certo per raccontare la verità. Perché la verità la conoscono tutti: Buffon è unico, inimitabile, il più forte portiere italiano e del mondo, probabilmente il più forte di sempre. Eppure mercoledì si è presentato ai microfoni con aria di sfida, come a dire “avevo ragione io”. Ed è qui l’essenza del campione: voglia di mettersi in gioco, accettare la sfida e vincerla, dimostrare a tutti di essere il più forte, sempre. Anche dopo aver vinto tutto. Perché non conta quello che abbiamo fatto ieri, conta quello che facciamo oggi e faremo domani. 

La settimana scorsa eravamo presenti alla premiazione del Golden Foot 2016, lì ho avuto l’occasione di incontrare per la prima volta Gianluigi Buffon, premiato come vincitore. Quando ho capito che avrei potuto intervistarlo, mi sono preparato domande, discorsi, aneddoti da sviscerare insieme a lui, riguardanti la sua lunghissima carriera. Invece, nel momento in cui ho avuto l’occasione di chiedergli qualcosa mi è venuto spontaneo parlare di futuro. Nelle sue risposte ho visto tanta voglia: voglia di giocare a calcio, voglia di dimostrare ancora di essere il più forte, voglia di raggiungere quella Champions che ha sfiorato due volte, quando fu migliore in campo in tutte e due le finali perse. 

Sembrava di parlare con un ragazzo alle prime esperienze, esuberante ed ambizioso. 

Perché Buffon è così, è ancora presto per fargli il funerale e come ha detto lui stesso: “Che ci vadano pure, tanto non troveranno nessuno…

Lunga vita ai campioni. Lunga vita a Gianluigi Buffon, supereroe dei giorni nostri. 

Giorgio Remuzzi

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