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Calcio | 21 ottobre 2016, 12:55

Calcio, iniziative virtuose: anche in Italia, è nata la prima “Università del calcio”.

Calcio, iniziative virtuose: anche in Italia, è nata la prima “Università del calcio”.

Si tratta di un corso di laurea completamente dedicato al settore, inteso come fenomeno sportivo, tecnico, sociale e manageriale. Un percorso di studi inedito ed innovativo che ha l’obiettivo di contribuire a sviluppare il livello di professionalità degli operatori del “Sistema Calcio”. 

Il nuovo indirizzo curriculare del Corso di Studi di Scienze Motorie per l’anno accademico 2016/2017 è stato attivato dall’Università Telematica San Raffaele Roma, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC). Il corso di laurea (primo ed unico in Italia) coinvolge, nelle lezioni erogate in modalità telematica ed in presenza, varie professionalità, in rappresentanza delle differenti anime del calcio. Dalle Leghe al mondo delle “componenti tecniche”; dai calciatori agli arbitri, passando per gli allenatori e i manager. Tutti professionisti che operano nel settore da anni, con un altissimo livello di qualificazione accademica e tecnica.

L’obiettivo del percorso di studio (che prosegue l’esperienza più che positiva della “cattedra sul calcio” – istituita tre anni fa) è quello di formare un professionista in ambito calcistico con adeguata preparazione culturale di base e con le competenze metodologiche necessarie per condurre, gestire e valutare semplici programmi di attività motoria e sportiva a livello individuale e di gruppo nel calcio. Non un allenatore, quindi, ma un “operatore” preparato in grado di far progredire ulteriormente il processo di professionalizzazione attualmente in atto nel mondo dello sport in generale e del calcio, in particolare. 

«L’obiettivo – ha spiegato l’AIC in una nota – nasce dalla consapevolezza del mutamento che il mondo del calcio e il “sistema delle istituzioni e delle società” hanno subito in questi ultimi anni, aprendo prospettive lavorative completamente inedite a neo-laureati qualificati. Prospettive che sussistono tanto a livello professionistico che dilettantistico e che sono in grado, se interpretate con adeguate professionalità, di garantire nuove, durature e concrete opportunità professionali».

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