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Tennis | 30 dicembre 2016, 11:04

Tennis, uno sguardo al 2017 di Fabio Fognini

Numero 49 del ranking mondiale, alle soglie dei 30 anni

Tennis, uno sguardo al 2017 di Fabio Fognini

Numero 49 del ranking mondiale, alle soglie dei 30 anni. Sembrano le premesse per la carriera di un campione in declino, che due anni e mezzo fa raggiungeva il suo acuto nel ranking mondiale, la posizione numero 13, a circa 600 punti dalla top ten. Eppure, il 2017 si presenta come ricco di novità per il tennista ligure di Arma di Taggia, con stimoli nuovi e la possibilità concreta di tornare a scalare le classifiche.

Prima di parlare di sport, ricordiamo che Fabio Fognini e Flavia Pennetta diventeranno genitori nella prossima primavera per cui, come lo stesso Fabio ha ammesso, il 2017 sarà un anno straordinario anche fuori dal campo. Un aspetto da non sottovalutare questo, visto che anche altri tennisti in tempi recenti hanno trovato nuovi stimoli in campo dalla paternità.

Stimoli che il tennista ligure sta cercando anche in ambito sportivo, come dimostra la decisione di cambiare allenatore. Dopo cinque anni di collaborazione con José Perlas, lo scorso novembre ha annunciato la scelta del nuovo coach Franco Davin, tennista che in carriera ha raggiunto il suo best ranking di numero 30 ATP, ma che ha conquistato ottimi risultati come trainer. Ha infatti portato al successo al Roland Garros Gaston Gaudio nel 2004, ha allenato il del Potro che ha vinto lo US Open del 2009, mentre in tempi più recenti ha seguito Grigor Dimitrov, in questo caso però senza successi.

Fognini ha già iniziato a lavorare con Davin, è volato in Florida e i due stanno preparando a Miami la prossima stagione. Il lavoro iniziato a quanto pare è molto duro, ma dovrebbe dare i suoi frutti già ad inizio gennaio, quando Fognini parteciperà ai primi tornei in Australia. Si inizierà da Sidney, ma il primo vero banco di prova saranno gli Australian Open di Melbourne, che si terranno tra il 16 e il 29 gennaio.

È inutile in questa fase farsi illusioni su grandi risultati allo slam: vista l’attuale posizione in classifica, Fognini potrebbe incrociare già ai primi turni qualcuno tra i favoriti da pronostico del torneo. Per la vittoria finale, le quote pubblicate su http://sports.williamhill.it/ vedono al primo posto tra i favoriti Andy Murray e Novak Djokovic, entrambi dati a 2.50. Seguono poi Stan Wawrinka a 12.00 e Roger Federer a 17.00, mentre per Fognini bisogna scendere fino alla posizione 22, con quota 201.00. I favoriti sono altri, ma è chiaro che lui non punta alla vittoria, bensì ad arrivare il più avanti possibile nel torneo.

Fabio non ha mai avuto un gran feeling con lo slam australiano: su nove partecipazioni, in ben sette casi si è fermato al primo turno. E pure lo scorso anno è stato subito eliminato dal belga Gilles Muller. Questo significa però che gli Australian Open sono una occasione ghiotta per il ligure: gli basterà superare il primo turno per incrementare il suo punteggio nel ranking. Insomma, proprio dal torneo slam più difficile per Fabio, potrebbe ripartire la sua scalata verso posizioni del ranking a lui più consone. Una scalata che potrebbe poi continuare nel corso della stagione sulla terra rossa: la superficie a lui più congeniale, ma che lo scorso anno non gli ha dato grosse soddisfazioni.

Fino a dove potrà arrivare Fognini? Potrà raggiungere il suo best ranking, o addirittura migliorarlo? In una intervista ha dichiarato che gli piacerebbe raggiungere la posizione numero 12 del ranking, perché un posto in più della sua miglior classifica di sempre, ma più concretamente ragiona su singoli obiettivi. Nel breve termine, vorrebbe infatti rientrare tra i primi 30 al mondo,una posizione decisamente più consona alle sue potenzialità e al suo talento.

Se infatti il 2016 è stata una stagione in parte deludente (non dimentichiamo tuttavia la vittoria a Umago e la finale di Mosca), Fognini ci ha emozionati con una grande prestazione alle Olimpiadi di Rio, dove ha messo in seria difficoltà Andy Murray, lo stesso tennista che poi avrebbe conquistato la medaglia d’oro, che poche settimane prima aveva vinto a Wimbledon e che a fine hanno ha messo in bacheca la Masters Cup e il numero uno del ranking. Sarà quindi importante il lavoro svolto con Davin e la programmazione, che gli potrà consentire di dare il massimo nei tornei più importanti e anche contro i più forti del mondo, contro i quali già in passato ha ottenuto splendide vittorie.

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