Calcio, Alassio FC. Sansalone dritto alla meta: "Domani dovremo mangiarci anche l'erba"

Il conto alla rovescia è ormai pronto ad esaurirsi: domani l'Alassio FC è pronto all'appuntamento con la storia.

La squadra giallonera, battendo l'Altarese, raggiungerà in solitaria il record europeo in solitaria proprio sul campo della Nolese dove arrivò poco più di un anno fa, l'unica sconfitta della storia del club alassino.

Un freno o una spinta in più per raggiungere l'obiettivo? Ce lo racconta Pietro Sansalone.

Pietro, sembra quasi uno scherzo del destino, come avete accolto questa notizia?

"Senza alcun tipo di timore, anzi, sembra quasi rappresentare l'epilogo perfetto. In settimana ne abbiamo parlato anche nello spogliatoio e da parte di tutti c'è l'assoluta voglia e volontà di raggiungere questo obiettivo".

Che Altarese vi aspettate?

"E' una società importante, che quest'anno non ha ancora raccolto quanto poteva meritare, ma una cosa è certa: Altarese o Real Madrid domani non deve fare differenza, dovremo mangiare l'erba e conquistare questo record".

Qualche detrattore vi ha accusato di essere troppo forti rispetto alle altre squadre.

"In passato ci sono state squadre anche più forti del'Alassio FC, penso alla Sanremese post fallimento, che con giocatori anche superiori ai nostri non è riuscita a inanellare una serie di vittorie consecutive di questo tipo. Ciò testimonia la grande forza, compattezza e umiltà del nostro gruppo: una squadra che non si sente mai arrivata, ma che è pronta a mettersi in discussione allenamento dopo allenamento".

Il record europeo può valere paradossalmente più dello stesso campionato?

"Assolutamente sì. Nel caso domani riuscissimo a vincere entreremmo di diritto nei libri di storia: un traguardo di tale portata va oltre ad ogni possibile successo".

Nel frattempo a 38 anni continui a toglierti soddisfazioni.

"Ma per riuscirci in questa squadra e sopratutto per essere un esempio nei confronti dei più giovani non bisogna mai mollare. E' questa la filosofia che accompagna il sottoscritto o giocatori come Bisio, Grande e Scaglione. Tra di noi c'è grande empatia, grazie anche a un tecnico come Amedeo Di Latte, capace di toccare ogni volta le corde giuste per motivarti. Ho avuto molti allenatori nel corso della mia carriera, ma solo lui e Pietro Buttu hanno questo dono innato".