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Motori | 15 marzo 2017, 09:23

Formula 1, alla ricerca dell’erede di Nico Rosberg

Stanno per spegnersi i semafori del primo Gran Premio della stagione 2017 di Formula 1. Il circus si ritroverà come da tradizione a Melbourne il 26 marzo, e da subito ci sarà grande curiosità per capire quali equilibri restituirà la pista.

Formula 1, alla ricerca dell’erede di Nico Rosberg

Le attenzioni saranno tutte concentrate su Lewis Hamilton, il favorito numero 1 alla vigilia anche in considerazione del sorprendente ritiro di Nico Rosberg. Il tedesco, campione del mondo uscente, ha preferito lasciare il volante della sua Mercedes a 32 anni. Il suo annuncio ha scosso tutto il mondo della Formula 1, che ora si interroga su chi potrà prendere in eredità il suo scettro. Negli ultimi anni, Rosberg era stato l’unico in grado di contrastare da vicino l’egemonia del britannico Lewis Hamilton, ora le carte sembrano essere di nuovo tutte in gioco.

L’assenza di Rosberg scalfirà anche un dominio anglo-tedesco che in Formula 1 dura da anni, come illustra uno studio statistico interattivo prodotto da Bwin. Gran Bretagna e Germania hanno creato un vero e proprio monopolio nell’automobilismo moderno. Nell’epoca del post Schumacher, i più vincenti sono stati Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, ma sommando i titoli delle due nazioni si arriva addirittura a quota 28 in 67 anni di storia della Formula 1. A fronte di una percentuale che si avvicina al 50% dei titoli a disposizione, però, regna l’incertezza per quel che riguarda il futuro. Nel 2017, nel caso di trionfo di un pilota proveniente da Gran Bretagna o Germania, ci sarebbe il decimo titolo consecutivo: gli unici ad aver scalfito questa statistica nel post Schumi sono stati Fernando Alonso e Kimi Raikkonen. Per quel che concerne il computo delle nazioni, poi, solo il Brasile si avvicina sensibilmente alle due superpotenze europee con gli 8 titoli totali conquistati, ma i sudamericani non vincono dai tempi del compianto Ayrton Senna.

La statistica dei titoli vinti è corroborata anche dal numero totale di vittorie degli ultimi dieci anni. A fronte di 136 Gran Premi disputati, in 60 occasioni ha vinto un tedesco, in 50 un britannico. A distanza siderale ci sono Spagna e Australia con 11 successi a testa, mentre sono solo altri 4 i casi in cui ha trionfato un pilota proveniente da altre nazioni. Facendo affidamento su questa statistica, ad impensierire Hamilton potrebbe essere Daniel Ricciardo, che a bordo della sua Red Bull sembra aver raggiunto anche la giusta maturità per mettere in discussione un titolo che sembra già in parte cucito sulla tuta del britannico della Mercedes. Decisamente inferiori, invece, la chance della Spagna, che difficilmente potrà assistere ad un exploit di Fernando Alonso, ma attende con ansia che sbocci definitivamente Carlos Sainz. Ancor più residuali le opportunità di Brasile e Francia. Per le due nazioni, sono passati ormai gli anni d’oro e i piloti attualmente in lizza – Massa, Grosjean e Ocon – non sembrano in grado di competere neppure per un podio.

C’è da registrare, neppure a dirlo, anche la candidatura di un tedesco. Si tratta di Sebastian Vettel, che dopo i quattro anni di dominio in Red Bull ha voglia di tornare grande con la Ferrari dopo una serie infinita di piazzamenti ed un 2016 davvero deludente. Con l’Italia assente ingiustificata dall’elenco piloti ormai da anni, a svolgere il ruolo di outsider potrebbero essere l’Olanda o la Finlandia. La nazione dei tulipani punta tutto sulla crescita di Max Verstappen, che compirà 20 anni il prossimo 30 settembre, ma che ha già dimostrato di poter competere con i grandi a soli due anni dal suo esordio ufficiale in Formula 1. Ben più strutturate le chance della Finlandia: Kimi Raikkonen è stato l’ultimo pilota in grado di vincere un titolo mondiale prima dell’egemonia decennale anglo-tedesca, ma da allora sembrano essere passati troppi anni; Valtteri Bottas è invece la nuova punta di diamante del movimento finnico. Ha 27 anni il pilota di Nastola, e il suo recente passaggio alla Mercedes ne fa lievitare le chance iridate. A lui toccherà l’arduo compito di sostituire Rosberg al volante della monoposto tedesca, e potrebbe anche rappresentare il pericolo più grande per Lewis Hamilton nella rincorsa al suo quarto titolo personale.

In ogni caso, sarà necessario attendere i primi Gran Premi per capire l’evoluzione del nuovo mondiale: la Formula 1 è alla ricerca del suo nuovo padrone, e anche di colui che può essere in grado di contrastare lo strapotere di Germania e Gran Bretagna.

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