Calcio, Iniziative virtuose: la favola del bomber emigrato in Olanda continua

Il Sassuolo dopo aver battuto il Torino ai calci di rigore ha trovato la finale della Viareggio Cup 2017 che disputerà mercoledì 29/3 contro l'Empoli. A determinare  la vittoria è stata la lotteria dei rigori, conclusasi col risultato di 5-4 a favore degli emiliani di mister Paolo Mandelli grazie al tiro decisivo dagli undici metri di Gianluca Scamacca, il forte baby-bomber. L'attaccante classe 1999 (primo gennaio) ex di Lazio, Roma e passato nel 2015 nel PSV -  e subito aggregato alla Primavera - non ha avuto dubbi sull'accettare nella finestra di mercato d'inverno la chiamata dei neroverdi: "Questa è una squadra importante che punta molto sui giovani. L'ambiente mi ha accolto molto bene, mi hanno fatto sentire subito a mio agio. Sono felice" aveva dichiarato al suo arrivo nel modenese. Ecco le sue impressioni durante la conferenza stampa di presentazione. "Ho cominciato a giocare a calcio a sei anni con il sogno di diventare un calciatore. In seguito l’esperienza nel settore giovanile della Roma mi ha formato e aiutato molto. Poi però ho lasciato l'Italia e ho accettato di andare in Olanda perché sentivo di dovermi migliorare in diverse cose. Andare all’estero ti matura come uomo e come calciatore perché là - ma non solo - è tutto diverso, si gioca un calcio più tecnico e offensivo. Ho giocato nella serie B olandese, sono stati due anni molto formativi perché non avevo pressione addosso. Ambientarsi è stata dura nei primi mesi, quando sono andato al PSV sapevo solo l’italiano mentre ora conosco tre lingue. La Nazionale italiana? Anche ora dovrò rispondere ad una chiamata azzurra giovanile e vestire la maglia della Nazionale è sempre un onore".Scamacca è senz'altro uno dei giovanissimi talenti italiani più apprezzati. Questa continua voglia di migliorarsi e mettersi alla prova è sicuramente uno dei suoi maggiori pregi fin da quando tirava i primi calci ad un pallone, con le maglie della Polisportiva “Delle Vittorie” e della Cisco Roma. A 10 anni, la Lazio intuendone le qualità lo ha cresciuto calcisticamente, e a 14 la Roma ne ha fatto un campioncino, sul quale hanno ben presto puntato i riflettori alcuni tra i principali Top Team europei. Poi la scelta olandese, fortemente voluta dal giocatore, quando il suo passaggio nella Primavera giallorossa sembrava cosa fatta.A soli 17 anni ha già trovato il modo di catalizzare, a suon di reti e ottime prestazioni, le attenzioni dei media, che lo seguivano già prima del sui continui trasferimenti .A quest'età i paragoni sono scomodi, ingiusti e anche parecchio fuori luogo, ma... sarà per la stazza (195cm ripartiti su una struttura fisica imponente), per le doti tecniche e per la capacità di muoversi con disinvoltura su tutto il fronte dell'attacco, l'accostamento tra Gianluca e il suo idolo dichiarato, Zlatan Ibrahimovic, è pressochè inevitabile. Lo vide in azione in Abruzzo e precisamente a Montesilvano, dove ogni anno si disputano le fasi nazionali della Nike Premier Cup ( un torneo organizzato sotto l’egida del Manchester United in cui ha brillato anche il Genoa 2000) il Ct savonese Felicino Vaniglia che ne restò impressionato :"Si affrontavano in quella competizione come da regolamento le formazioni campioni d’inverno nel campionato Giovanissimi Nazionali, quello riservato in quel caso ai ragazzi del ’99 ed in finale arrivarono Roma e Inter. Vinsero 2-0 i giallorossi di Coppitelli (il mister del Torino eliminato dal Viareggio dal penalty del suo ex pupillo) vendicando anche la sconfitta nella finale scudetto di categoria del 2014. Il trascinatore fu proprio Scamacca, il goleador che Bruno Conti era riuscito a strappare alla Lazio. Si vedeva che si trattava di un attaccante di grande prospettiva che si è messo in mostra (sotto età) nella final eight  segnando due gol contro il Milan".