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Altri sport | 15 febbraio 2018, 17:58

Sport e solidarietà si incontrano: a Finale torna il "Trail del Marchesato"

La gara, che si snoda tra Finale, Calice, Vezzi Portio e Orco Feglino, si terrà il 4 marzo. Il ricavato di questa edizione andrà a Find the Cure e allo Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi

Sport e solidarietà si incontrano: a Finale torna il "Trail del Marchesato"

Torna anche quest’anno, ai primi di marzo come puntualmente avviene, una delle gare di trail più amate dal mondo sportivo internazionale e, soprattutto, più visivamente belle come cornice: si tratta del Trail del Marchesato che, come di consueto, si correrà su due diversi tracciati: 16 km con dislivello di 1000 m e 37 km con dislivello di 2200 metri, attraverso le “perle” del Finalese: Finale Ligure, Vezzi Portio, Calice Ligure e Orco Feglino.

Questa sarà la quarta edizione “ufficiale” (se vogliamo definirla così, visto che inizialmente ci fu anche una edizione zero, per cui in concreto questa sarebbe la quinta) dell’evento sportivo organizzato dai “Cavrones” dell’ASD Trailrunners Finale e dedicata alla memoria di un Grande finalese, di quelli che meritano veramente la G maiuscola: il vigile del fuoco Ermano Fossati, perito tragicamente in un incidente proprio mentre effettuava un intervento di soccorso durante una gara nel Finalese.

Sullo spirito che anima il Trail del Marchesato tanto si è detto, ma le parole non sono mai abbastanza per rendere l’idea della “magia” che pervade l’evento; infatti la collocazione a marzo è studiata per una motivazione ben precisa: poiché si colloca tra le prime gare della stagione, gli organizzatori vogliono porre l’accento il meno possibile sull’agonismo e in modo deciso, invece, sul connubio uomo/ambiente, sull’amore per il territorio, sulla possibilità di “immergersi nel paesaggio”.

E sono proprio questi aspetti che fanno del Trail un evento tanto amato dagli atleti di tutto il mondo: sono tantissimi, infatti, i concorrenti stranieri che, dopo aver gareggiato, hanno descritto con entusiasmo in interviste diffuse a livello internazionale, un paesaggio che rappresenta un vero e proprio “unicum” senza paragoni nel mondo trail.

Questo è lo spirito del “Marchesato”: sport e solidarietà, in una gara realizzata senza la ricerca di grandi sponsor o di finanziamenti imponenti, ma con la collaborazione di tutte le maggiori realtà del territorio, Vigili del Fuoco (non solo di Finale Ligure, ma anche con la collaborazione di altre caserme), CAI – Club Alpino Italiano, Croce Verde e Croce Rossa, tutti coordinati dal Centro Operativo, Finale For Nepal, Centro Storico del Finale, che apre per la gara Castel Govone dal momento che il Trail del Marchesato, tra le sue spettacolari unicità, ha anche quella di passare dentro il castello. I Vegi du burgu fanno da mangiare, mentre i Vigili del Fuoco organizzano anche l’area “Pompieropoli” per far giocare bambini.

Sport e solidarietà, lo ribadiamo: infatti il Trail del Marchesato è una gara in cui gli atleti non pagano una quota di iscrizione, ma sottoscrivono una donazione. Nel 2015 il ricavato è stato consegnato a Finale for Nepal per la costruzione della Himalayan Primary School; nel 2016, ad ABEO Liguria, associazione no profit di genitori di bambini affetti da patologie oncoematologiche in cura presso l'ospedale G. Gaslini di Genova, e all’associazione Find the Cure. Nel 2017 nuovamente ABEO e Find the Cure.

E in questa edizione 2018, una importante novità: torna ancora una volta la collaborazione con Find the Cure ma le si affianca per la prima volta l'associazione “Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi”. Artemisia nasce nel gennaio 2011 come primo ascolto di donne che si trovano in una situazione di momentanea difficoltà, che hanno subito o subiscono violenza. Lo Sportello è composto da volontarie che si occupano dell’ascolto sia telefonico sia personale. quattro sportelli sul nostro territorio: Finale, Loano, Alassio e Albenga.

Nello specifico l'associazione indirizzerà il ricavato proveniente dal Trail del Marchesato ad un progetto sugli adolescenti iniziato quest’anno nella scuola secondaria di primo grado (la vecchia “terza media”) di Finale ligure, ed auspicabilmente ripetibile il prossimo anno scolastico: un aiuto concreto per i nostri ragazzi, nel nostro territorio, perché sappiano crescere nel reciproco rispetto e nella consapevolezza di sé e degli altri.

Alberto Sgarlato

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