Ciclismo - 25 luglio 2018, 18:52

Ciclismo, un albenganese alla Prudential Ride London Surrey 100

Ciclismo, un albenganese alla Prudential Ride London Surrey 100

Si chiama Prudential Ride London ed è la più grande manifestazione ciclistica a scopo benefico non solo del Regno Unito ma del mondo. Quasi 13 milioni di sterline, ossia quasi 15 milioni di euro: a tanto ammonta l’importo raccolto in beneficienza nel 2017 dalla manifestazione londinese.

La sesta edizione si svolgerà nel fine settimana del 28-29 luglio con più di 100.000 ciclisti previsti a prender parte all’evento.

Ispirandosi alla più famosa maratona di Londra, qui i cicloamatori partecipano ad una sfida che si snoda su un percorso di 100, 46 o 19 miglia, a seconda della scelta.

L’evento è di tale risonanza che verrà trasmesso in diretta tv sulla BBC e sulle maggiori televisioni internazionali.

La prima edizione è stata nel 2013, organizzata allora come oggi dalla London & Surrey Cycling Partnership (LSCP), col supporto di Transport for London e London & Partners (associazione no profit fondata dal Sindaco di Londra).

Domenica 29 luglio più di 30.000 ciclisti attraverseranno le strade di Londra per arrivare fino in Surrey: si parte da Queen Elizabeth Olympic Park, attraverso la meravigliosa campagna del Surrey concludendo con un finale spettacolare su The Mall.

Tra loro ci sarà anche Fabrizio Fattor, presidente degli Albenga Runners, iscritto anche alla squadra ciclistica Albenga Bike, neo società ingauna che sotto la guida di Roberta Bruzzone sta diventando un punto di riferimento per gli appassionati locali.

 “Per me, alla prima esperienza sulle due ruote, sarà una grande emozione prendere parte a questa popolare manifestazione. Sono stato estratto a sorte tra 80000 richieste di iscrizione, una combinazione fortunata che non potevo rifiutare, in più lo scopo benefico è una ragione altrettanto importante per partecipare. La corsa a piedi resta la passione più grande, ma la bicicletta ha avuto un ruolo fondamentale nel recupero dopo lo stop di due anni a causa di un problema fisico. Peraltro ho scoperto che i due sport sono perfettamente compatibili, consentendo miglioramenti in entrambe le discipline. Adesso non mi resta che pedalare per 160 chilometri, non so ancora cosa mi aspetta ma sicuramente ci sarà da divertirsi.” 

cs

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