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Calcio | 13 novembre 2018, 19:22

Calcio, San Filippo Neri. Alessandro Chirivì replica all'Atletico Argentina in vista del recupero: "Riprendiamo il gioco dal 51° e con il risultato acquisito sul campo domenica"

Il presidente difende a spada tratta la sua società

Calcio, San Filippo Neri. Alessandro Chirivì replica all'Atletico Argentina in vista del recupero: "Riprendiamo il gioco dal 51° e con il risultato acquisito sul campo domenica"

Non si è fatta attendere la risposta da parte della San Filippo Neri in merito alla querelle venuta a galla dopo la partita di domenica contro l'Atletico Argentina.

A prendere le difese della società ingauna per provare a mettere chiarezza, è intervenuto dunque il presidente Alessandro Chirivì emettendo un comunicato ufficiale riportato di seguito:

"La San Filippo Neri non voleva intervenire ufficialmente in relazione ai vergognosi fatti che si sono svolti nel pomeriggio di domenica 11 Novembre presso il campo sportivo di Lusignano in occasione della gara del campionato di Seconda Categoria, Girone A, ma le accuse a mezzo stampa del direttore sportivo dell'Atletico Argentina, ci obbligano a portare alla luce tutti i dettagli della vicenda accaduta, in modo che anche l'opinione pubblica possa essere informata su quanto realmente accaduto al campo.

Nella mattinata di domenica 11 Novembre, presso il campo di Lusignano si è regolarmente disputata la gara San Filippo Neri - Genova Calcio, valevole per il campionato Allievi Regionali Under 16; pur non essendo il terreno di gioco in perfette condizioni, per via delle piogge della scorsa settimana, il direttore di gara e la squadra genovese hanno ritenuto che il campo fosse perfettamente praticabile, ed hanno portato a termine interamente la gara, terminata poco prima delle ore 13.

Deve essere messo in evidenza come in tutta la giornata di domenica a Lusignano non sia caduta nemmeno una goccia di pioggia e che, anzi, poco dopo le 15, sia pure uscito un pallido sole.

Verso le ore 14 è arrivato l'arbitro della partita programmata per le ore 14,30, ha verificato le condizioni del terreno di gioco ed ha annunciato che la partita si sarebbe svolta regolarmente.

Contrariamente a quanto affermato falsamente dal dirigente Fameli dell'Atletico Argentina nel comunicato di ieri, nessun dirigente o allenatore della San Filippo Neri ha manifestato l'opinione che la gara non dovesse essere disputata, e nessuna riserva circa le condizioni di praticabilità del terreno di gioco è stata fatta inserire nel rapporto di gara da parte di dirigenti dell'Atletico Argentina, come prevede il regolamento in caso di contestazioni circa l'idoneità del terreno di gioco alla disputa dell'incontro.

La partita è così iniziata ma, dopo l'inaspettata rete dell'uno a zero per la San Filippo Neri, sono partite dai tesserati della squadra avversaria le prime richieste di verificare la praticabilità del campo da parte del direttore di gara, il quale, riscontrato che il pallone rimbalzava, ha fatto proseguire la gara.

Dopo la rete del due a zero per la San Filippo verso la fine del primo tempo, le proteste della squadra avversaria si sono fatte più pressanti, ma il primo tempo è stato portato regolarmente a termine.

Una volta avviatosi verso gli spogliatoi per l'intervallo, il direttore di gara è stato avvicinato da tesserati dell'Atletico Argentina i quali chiedevano la sospensione dell'incontro; avvicinatosi uno dei due allenatori della San Filippo, il discorso è cessato, successivamente, superato l'ingresso degli spogliatoi, l'arbitro è stato nuovamente avvicinato da un dirigente dell'Atletico Argentina, ma, al nuovo avvicinarsi dell'allenatore della San Filippo, l'arbitro ha chiuso la discussione affermando che la partita sarebbe stata portata a termine. Dopodiché l'arbitro è entrato nel proprio spogliatoio.

A questo punto l'altro allenatore della San Filippo, assieme ad un giocatore, si sono recati presso lo spogliatoio del direttore di gara al fine di avere la definitiva rassicurazione che la partita sarebbe ripresa  ed hanno bussato alla porta. L'arbitro ha aperto e con il telefono cellulare all'orecchio ha detto di aspettare un momento che stava telefonando, ed è rientrato nello spogliatoio chiudendo la porta dietro di se, ma lasciando aperta la finestra del suo spogliatoio, finestra che si trova al lato della porta.

I tesserati della San Filippo Neri, in attesa dell'arbitro al di fuori dello spogliatoio, hanno potuto sentire distintamente la conversazione attraverso la finestra aperta, ed il direttore di gara dire testualmente al suo ignoto interlocutore telefonico "adesso riprendo la partita, poi tra il quinto e il settimo minuto faccio finta di infortunarmi così sospendo la gara".

La conversazione dell'arbitro è stata udita distintamente anche da altri tesserati della San Filippo Neri, recatisi a prendere un paio di altri palloni per il riscaldamento nel magazzino, che è adiacente allo spogliatoio dell'arbitro e con esso comunicante nella parte alta, negli ultimi dieci centimetri tra la sommità delle pareti ed il soffitto.

Increduli del proposito dell'arbitro comunicato al telefono di simulare un infortunio, i tesserati di cui sopra hanno avvertito gli altri giocatori e dirigenti presenti al campo, ed anche i dirigenti e simpatizzanti presenti sulle tribune ed al di fuori del recinto dell'impianto di gioco. Nessuno inizialmente poteva credere alla circostanza.

Una volta ripreso il gioco, alcuni tesserati provvedevano a riprendere la partita con il cellulare, per documentare i fatti che di li a poco potevano accadere, e guardando il filmato, che è stato trasmesso agli organi federali competenti unitamente a una memoria scritta dettagliata sui fatti di domenica, si sentono i giocatori della panchina commentare dicendo che non possono credere che un arbitro possa simulare un infortunio; alcuni notano che già dal primo minuto di gioco il direttore di gara, come si vede dalle immagini, controlla il proprio orologio più volte, attività di per se inutile nei primissimi minuti del secondo tempo di gara.

Al quarto minuto di gioco, un tesserato richiama l'attenzione degli altri sul fatto che siamo quasi al quinto e si sente l'allenatore dire che sta per succedere qualcosa di veramente brutto, poi passano ancora circa dieci secondi e il direttore di gara, senza alcun contatto con nessuno, si getta a terra dicendo di essersi infortunato, proprio allo scoccare del quinto minuto di gioco, dichiarando immediatamente di non essere più in grado di far proseguire la gara.

In prima battuta, circostanza evidente a giocatori ed al pubblico, l'arbitro indicava di avere un insopportabile dolore ad una gamba, salvo poi, nel trascinarsi verso gli spogliatoi, zoppicare come se la gamba dolorante fosse l'altra, fatto riscontrato sul campo e dai tifosi sulle tribune.

Preciso che nessuno dei giocatori e dirigenti si è avvicinato all'arbitro, in quanto erano state precise disposizioni su come comportarsi nel caso in cui la simulazione di infortunio fosse davvero avvenuta.

L'arbitro raggiungeva lo spogliatoio e veniva edotto della circostanza che i tesserati avevano sentito la telefonata e c'erano delle registrazioni su quanto avvenuto e che sarebbe stata consegnata una riserva scritta da parte del Presidente da allegare al referto di gara come da regolamento.

L'arbitro, ipotizzava a quel punto che avrebbe potuto forse riprendere il gioco se gli fosse stato messo a disposizione del ghiaccio, ma a questa proposta l'Atletico Argentina ha fermamente opposto che ormai la gara era terminata e non poteva riprendere. Si fa notare come alcuni giocatori avversari si siano immediatamente allontanati dall'impianto senza nemmeno farsi la doccia, rendendo così oggettivamente impossibile la eventuale ripresa del gioco ventilata dal direttore di gara.

Un dirigente dell'Atletico Argentina allertava le forze dell'ordine, ipotizzando inesistenti pericoli per l'incolumità del direttore di gara, che era stato rassicurato ampiamente anche dal fatto che alcuni dirigenti della San Filippo appartengono alle forze dell'ordine. Una volta giunti i Carabinieri e la Polizia, per un totale di 4 volanti, il direttore di gara abbandonava l'impianto senza che nessuno, ne giocatori, ne dirigenti ne tifosi gli rivolgesse minacce o passasse alle via di fatto, rispettando scrupolosamente le indicazioni della dirigenza di casa di comportarsi in maniera inappuntabile.

DI fronte a tali fatti inconfutabili e che rappresentano la verità di quanto accaduto, dove ci sono decine di persone, tesserati e non tesserati che sono disposti a testimoniare quanto sopra riportato in ogni sede, sportiva ma anche, se del caso, giudiziaria, non vedo come possa un dirigente della squadra avversaria, che non risulta peraltro essere un medico e tantomeno aver visitato il direttore di gara, affermare che la San Filippo Neri si sarebbe inventata la telefonata e che i fatti non si siano davvero verificati nel modo appena descritto, ed attestare che l'infortunio dell'arbitro è vero.

Le conseguenze sportive di quanto accaduto, purtroppo, sono note e, a termini di regolamento, la gara dovrà essere ripetuta ripartendo dal primo minuto e dal punteggio di zero a zero, così vanificando il doppio vantaggio conquistato meritatamente dalla San Filippo Neri sul campo, ma quel che più amareggia è vedere come il soggetto che in teoria sarebbe deputato a garantire il rispetto delle regole del gioco, abbia deciso di falsare in maniera così goffa e maldestra il risultato del campo, annunciando al suo interlocutore telefonico la successiva simulazione di infortunio, e poi mettendo in atto il suo intento, così oggettivamente creando uno svantaggio e un danno alla San Filippo Neri, mancando di rispetto a decine di persone, giocatori, dirigenti, che si adoperano per il funzionamento delle società e degli impianti, ma anche di tutti i giocatori e dirigenti delle altre squadre partecipanti al campionato, che si attendono che le gare siano condotte con correttezza.

Si vuole precisare che la presente non è una critica alla classe arbitrale, e tantomeno alla squadra avversaria, ma è una amara considerazione rivolta ad un singolo direttore di gara che ha messo in atto un comportamento scorretto e ingiustificabile, che si è fatto gioco di calciatori e società, simulando un infortunio e così alterando senza possibilità di rimedio il risultato di una gara.

Lanciamo una provocazione sportiva ai nostri avversari, ai quali proponiamo di disputare la partita di recupero, che sarà fissata nelle prossime settimane, riprendendo il gioco dal cinquantunesimo minuto e dal risultato acquisito sul campo nella gara di domenica, così dimostreranno la loro sportività e la loro lealtà nei confronti nostri di tutte le altre squadre del campionato, poi, se segneranno almeno due reti, come ci si aspetta dal livello tecnico della loro squadra, di certo imparagonabile con il nostro, porteranno a casa meritatamente i punti conquistati sul campo."

redazione

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