Rugby - 29 ottobre 2019, 16:00

Rugby. Serie C/1. Savona sbanca il 'Pino Valle' e si prende il derby: l'Union Riviera cede 9-17

Biancorossi corsari ad Imperia. Il racconto del match

Una fase del match del campionato di Serie C1 tra Union Riviera e Savona Rugby

Una fase del match del campionato di Serie C1 tra Union Riviera e Savona Rugby

La Union Riviera Rugby e il Savona si affrontano per la prima partita di campionato di C1 nazionale. È domenica, fine ottobre. E ormai, come di consueto da anni, è ancora estate. Una situazione di caldo pesante, non facile per il gioco del rugby, con una gran voglia di avere piscine al posto delle aree di meta (e forse non solamente lì).

Vittoria del Savona, non larga, al termine di una partita complessa, in cui gli episodi hanno avuto il loro peso, anche se gli ospiti hanno dato la sensazione di essere una squadra in cui si sono inseriti bene molti giovani su di una ossatura esperta, reduce dall'ottimo campionato della precedente stagione.

Di fatto, il predominio territoriale è stato biancorosso, anche se la Union di suo ci ha messo la ricerca di un gioco spettacolare, vanificato da una buona difesa degli aquilotti, tesa al recupero della palla e a frustrare le avanzate alla mano dei tre quarti corsari. Peraltro, i Savona ha messo in mostra altrettanta volontà di andare in meta con azione manovrata, cercando con insistenza anche la touche in avanzamento, mostrando buone mani, talora troppa foga nella circostanza e una regia senza dubbio esperta in apertura.

Per il resto, partita di non facile interpretazione anche arbitrale, con innumerevoli turn over, ruck asfissianti e disordinate, gioco in fasi statiche da rivedere, soprattutto in rimessa laterale e poca corsa. Il clima, senza dubbio, non aiutava. La Union scende in campo con una certa serie di assenze di rilievo e una panchina con non poca esperienza.

La struttura dei tre quarti è di fatto legata alla teoria di giovani già di quelle under che dalla 16 alla 18 è cresciuta in casa ed è attaccata alla maglia. E si vede. Ci sono importanti novità in prima linea ed è altra nuota lieta con il rientro di Violi dopo anni, il fondamentale recupero del solido Franzi, un Barbotto che tiene saldi i raggruppamenti ordinati e il giovanissimo Ascheri che scrive una bellissima pagina per un sostanziale esordio. Il campo, rinnovato ed erboso, perfetto, invita al gioco.

E così è. Il Savona inizia a macinare gioco, ma non sfonda la diga corsara. Anzi, è costretta al fallo. I locali puntano a calciare anche se la distanza è sui 45 metri. Centrale. Il mediano di apertura Marasco ci mette una potenza alla Elliott Daly e apre il punteggio. Savona non ci sta e inizia un lungo lavoro di logorio offensivo.

La prima mischia vede la Union in tenuta ed è un buon segno, non così nella seconda occasione. Archimede, schierato all’ala, rompe l’assedio con una buona corsa. Ne segue una situazione complessa in cui viene punito un giocatore savonese con dieci minuti di punizione. Questa volta, confidenti, si va in calcio touche, in avanzamento.

Però non c’è accordo sulla chiamata, la palla, lanciata da Barbotto, non trova mani amiche. Ancora Savona e lunga azione in campo unionista, con varie fasi e gioco a destra e a sinistra alla mano. Sulla destra si sfonda e Fiabane va in meta per i biancorossi.

C’è trasformazione. 3-7. La Union stava giocando in superiorità numerica e non si dovrebbe prendere meta in tale situazione, anzi, le rune ovali dicono che chi è con un giocatore in meno dovrebbe pagare pegno con 10 punti almeno. Non è così, però, in questo caso e non è sempre così. Ci pensa poi la terza linea corsara Maggioli, padre d’arte, a mettere le cose in parità con una espulsione temporanea a seguito di una baruffa vista dal direttore di gara. In parità numerica la Union trova più spazi, attacca, conquista una punizione che il giovane mediano di apertura Marasco mette tra i pali. 6-7.

Il gioco prosegue in modo piuttosto lento, alla ricerca di un punto debole, gli uni per gli altri. Savona non piazza eventuali punizioni, cerca la touche e spreca. La Union cerca di muove la palla, generalmente sull’asse Castaldo-Marasco, Gabaglio, talora capace di innescare gli altri tre quarti, talora ingabbiato da una difesa del Savona alla costante ricerca del turn over. Su di un’azione alla mano, conclusa da una maul avanzante centrale, c’è un’altra punizione per i padroni di casa, messa a segno ancora da Marasco.

È vantaggio 9-7, poi vanificato da un calcio successivo per gli avversari. Si va al riposo sul 9-10, partita in bilico. Nel frattempo è entrato l’esperto Vazio in terza linea per Maggioli. Il secondo tempo si apre con Ascheri in prima linea per Violi.

Si gioca con le nuove regole, per cui la liberazione dai 22 metri, se la palla rimbalza il campo e va fuori, garantisce la palla ancora alla difesa. Lavorando bene sulle modalità di calcio, la cosa avrà il suo peso nel tempo e nelle abitudini. Marasco ci sta lavorando, anche se non sempre la precisione è di casa. Savona pone pressione indubbia e su di una mischia con introduzione casalinga la palla trasmessa a Marasco non va tra le giuste mani. Ne approfitta Bernat, mediano di mischia versione Stringher. Meta in mezzo ai pali e 7 punti. 17 a 9 per gli ospiti.

Non si può dire che poi non succeda più nulla, ma si parla più di sprazzi episodici. La Union prova un po’ di tutto per sfondare la diga savonese. Ce ne mette del suo, per esempio, il sempre elusivo estremo snake Braccini, che procura una punizione oltre i 22 metri avversari: si decide per il macinato, direbbe il duo Munari-Raimondi, grandi assenti durante l’attuale kermesse mondiale su schermo. E però Marasco, mancino caldo, non va. Il vento, pur debole, ce ne ha messo del suo.

La trimurti tecnica Ardoino-Zorniotti-Barbotto si spende ancora per i cambi: Ferrua per Cecon e un redivivo Masetto per Bellifiori. Nel finale anche Gandolfo e Visino per le ali Archimede, stremato e toccato duro e Borzone. Si fa notare Marasco per il coraggioso gioco nella difesa avversaria, però non sempre c’è sostegno: costante su cui lavorare ancora. Finale, peraltro confuso. Union non segna nel secondo tempo, di fatto si rimane ancorati al punteggio finale di 9-17.

Ora, riflessione, lavoro, recuperi. Il CUS Genova B si è ritirato, il rugby ligure sembra in sofferenza anche a livello giovanile, i numeri iniziano a risentire di molti fattori, tra cui la denatalità e una vita moderna che non incentiva alla pratica sportiva. Nel girone si fa notare Pavia. Però è ancora tutto da scrivere.

Union Riviera Rugby in campo con: Violi, Barbotto, Franzi; Bellifiori, Novaro; Cecon, Damiano, Maggioli; Castaldo, Marasco, Borzone, Gabaglio, Ardoino, Archimede, Braccini. A disposizione: Ascheri, Masetto, Vazio, Righetti, Ferrua, Gandolfo I, Visino.

 

SERIE C/1 GIRONE D POOL 2 (II GIORNATA) 

Amatori Genova – Fedegari CUS Pavia  0-12

Union Riviera – Savona  9-17

Pro Recco/B (in pausa)

CLASSIFICA: CUS Pavia punti 9, Savona(*) 4, Amatori Genova(*), Pro Recco/B ed Union Riviera punti 0.  (*) = partite da recuperare.

Redazione

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