Poco più di dieci minuti fa la carovana rosa è partita da Savona, ha attraversato la città della Torretta e ha indirizzato i manubri verso la Val Bormida. Pochi minuti, ma pronti a regalare quel fascino antico, mai comunque appannato nonostante le vicende extrasportive che ormai da più di un decennio stanno intaccando il mondo delle due ruote.
Eppure è così: il Giro e il Giro anche per chi, di professione, scrive e racconta lo sport. Una volta messo piede nel microcosmo rosa la traccia resta, indelebile.
Tornando però a lati decisamente più tecnici e meno poetici, la Savona-Cervere si presenta come la classica tappa dedicata ai velocisti, col campione iridato Mark Cavendish favorito numero uno (le speranze italiane sono tutte sulle spalle del'azzurro Roberto Ferrari). L'unico elemento di discontinuità in una tredicesima tappa prevalentemente pianeggiante sarà il passaggio a Montezemolo, unico gran premio della montagna, a oltre 700 metri.
Vada come vada, comunque, Savona ha vissuto nelle ultime ore i suoi momenti di gloria sportiva, nonostante qualche goccia di pioggia, tra appassionati vecchi e nuovi, nel segno di una tradizione pronta a rinnovarsi di generazione in generazione.