Calcio - 27 febbraio 2014, 16:38

Calcio, Camporosso. Antonio Carbone non ci sta: "Ho già contattato il mio avvocato, andrò avanti per vie legali"

"Nei confronti dell'arbitro ho avuto un comportamento aggressivo, ma non l'ho toccato. Calci e pugni? Sono menzogne"

Sono stati comminati cinque anni di squalifica ad Antonio Carbone, giocatore del Camporosso, per i fatti avvenuti domenica scorsa nello spogliatoio dell'arbitro Bonavita, nell'intervallo del match con il Legino valevole per il campionato di Prima Categoria.

Dal referto del fischietto ingauno, riscontrabile nel comunicato federale, si parla addirittura di un pugno allo zigomo e di un calcio allo stomaco sferrati dallo stesso Carbone, ma il giocatore rossoblu non ci sta ed è pronto a reagire tramite vie legali.

"Fin dal primo istante mi sono assunto le mie responsabilità e non posso tollerare simili menzogne, lesive della mia persona. Sono entrato nello spogliatoio dell'arbitro in modo aggressivo, ma fortunatamente sono stato trattenuto dai miei dirigenti: grazie al loro intervento sono stato fermato prima che potessi commettere qualche sciocchezza. Come intendo tutelarmi? Ho già contattato il mio avvocato e alcuni testimoni oculari, affinchè possano raccontare quanto effettivamente successo. Cinque anni di squalifica e le motivazioni per cui mi sono stati inflitti rappresentano un fardello pesante, sotto il profilo sportivo e soprattutto umano, a questo punto devo assolutamente tutelare la mia onorabilità".

Lorenzo Tortarolo