Calcio - 18 febbraio 2017, 11:28

Calcio. Dalla Riviera di Ponente fino in Cecenia, il lungo viaggio di Domenico Doardo: "Abbiamo portato una mentalità ed una cultura diversa"

L'ex portiere di Torino e Genoa, residente ad Andora, sta vivendo una nuova e suggestiva avventura al Terek Grozny, in Russia: da inizio febbraio infatti, si occupa degli estremi difensori del settore giovanile del club ceceno.

Una nuova esperienza, non solo calcistica ma anche di vita: si potrebbe definire così l'avventura intrapresa da Domenico Doardo, preparatore dei portieri da anni ormai residente ad Andora. L'ex estremo difensore di Genoa e Torino, già nello staff  di mister Paolo Di Canio prima allo Swindon Town e poi al Sunderland, ha accettato un'offerta davvero prestigiosa: il Terek Grozny (club russo di Grozny città capitale della Cecenia) gli ha infatti proposto di curare la crescita dei portieri del proprio settore giovanile. Un'occasione che Doardo ha accettato con entusiasmo e che lo ha portato così a vivere un nuovo percorso professionale a circa 4000 km da casa:

"Le mie prime impressioni sono ottime - ha confidato l'ex portiere di Genoa e Torino - l'impatto con questa nuova realtà è stato estremamente positivo. La società ci sta supportando in tutto mettendoci a disposizione strutture e mezzi per allenare da far invidia alle nostre società professionistiche, anche grazie all' interessamento personale del Presidente Ramzan Kadyrov: abbiamo addirittura tre traduttori in campo per aiutarci con la lingua". 

"Ovviamente è la prima volta che in Russia capiti che una società investa in un numero così importante di allenatori stranieri per un settore giovanile - ha proseguito Doardo - siamo in quattro: Ivano Della Morte come responsabile del settore giovanile con Fabrizio Cammarata, Alessandro Di Bartolo ed io. Il nostro compito è quello di seguire tutto il settore giovanile (Academy Ramzan Terek Grozny)".

"Il Terek Grozny è così diventato oggetto di interesse e tutti si aspettano molto dal nostro arrivo. Abbiamo portato una mentalità ed una cultura diversa, siamo sicuri che fra qualche mese si potranno iniziare a vedere i primi cambiamenti. 

La città è una città musulmana ma questo non ci comporta nessun problema. Anzi, qui gli italiani sono visti bene e la gente è molto ospitale e generosa". 

"Cosa mi aspetto da questa esperienza? Come in tutte le cose mi aspetto di crescere e di migliorare, professionalmente parlando. Sono dell'idea che le esperienze all'estero servano per ampliare il proprio bagaglio culturale sia di vita ma anche in termini calcistici. Affronto questa avventura con la stessa passione di sempre cercando di ottenere il massimo in tutto: vorrei che la gente qui si ricordasse, fra molti anni, della nostra permanenza come un momento di crescita per il club e si ricordi della passione che noi italiani mettiamo nel fare questo lavoro". 

"Cosa mi manca del calcio italiano?

Per il momento non mi manca nulla, a parte la famiglia. Qui abbiamo trovato una struttura per fare calcio veramente importante (un convitto che ospita più di 100 ragazzi, la scuola del club, 4 campi da calcio, piscina, palestra, un campo ad 11 in costruzione, una gabbia e 2 aree solo per i portieri ndr)".

La prima squadra del Terek Grozny è attualmente quarta nel campionato russo che riprenderà il prossimo 5 marzo.

Roberto Vassallo