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Calcio | 30 marzo 2019, 20:14

Calcio. Albissola, lo sfogo di Gian Piero Colla: "La partita con l'Entella? Non so se ci saremo..."

Al termine della sfida con il Pisa, il patron dei ceramisti pone l'accento sulle decisioni intraprese dalla giustizia sportiva e sulle dinamiche di Lega.

Calcio. Albissola, lo sfogo di Gian Piero Colla: "La partita con l'Entella? Non so se ci saremo..."

"Adesso basta, vi posso garantire che non so se verremo a giocare con l’Entella: non ci sarà nessuno che deciderà al mio posto”. È un Gian Piero Colla a dir poco determinato quello giunto in sala stampa al termine della sfida tra l’Albissola e il Pisa. La sconfitta contro i toscani è passata però in secondo piano rispetto a quanto invece riguarda gli sviluppi extra campo del girone A di Serie C.

C’è una vera possibilità che l’Albissola non venga a giocare con l’Entella, se non cambiano le cose non giochiamo più: basta, ne abbiamo le tasche piene – ha proseguito Colla – io mi chiedo se davvero la Lega Pro vuole ridurre le squadre, spero di no: ci sarebbe un impatto sociale impressionante. Se noi portiamo la Serie C a 40 squadre, che non metto in dubbio sarebbe un campionato d’élite, si perderebbero molti posti di lavoro. Ogni società ha tra i 50 e i 70 dipendenti, pensate ad una perdita di 1400 persone: metto l’accento sull’aspetto sociale di questo sport e l’impatto sociale che avrebbe ridurre le squadre. Ci sono cose che fatichiamo a capire, come ad esempio il tribunale federale: un ritardo è un ritardo, a me per non aver mandato una trimestrale con un indice di liquidità altamente positivo mi bloccano il mercato. Ma qui stiamo scherzando?

Siamo scomodi per cosa? Perché abbiamo fatto tre promozioni in tre anni e gli altri non ci sono riusciti? Perché abbiamo fatto quello che abbiamo detto? Perché abbiamo veramente depositato il progetto per lo stadio? Perché abbiamo preparato la fidejussione? Diamo fastidio per questo? Ditecelo. Se gli imprenditori seri devono andare via dal calcio, ditecelo: noi ce ne andiamo, facciamo altro. Lo dico a ragion veduta, ci sono cose che è difficile digerire. Non mi sono mai permesso di dire niente di alcuna società, ora basta.

Abbiamo dato tantissimo al territorio e a modo nostro abbiamo dato tanto alla Serie C cercando di stare nelle regole. Questo è lo sfogo di qualcuno che è veramente stufo: se davvero vale tutto, mi metto a non pagare anche io. Forse visto che abbiamo una magistratura di altissimo livello in Italia, io che vivo territori diversi so che tutti ce la invidiano, determinate decisioni andrebbero messe in mano a lei: giudici ordinari che hanno l’esperienza e la capacità per giudicare.

L’Albissola può anche retrocedere, ma dipende in che modo. Se io metto un budget ad inizio anno, lo rispetto: se prendo 30/40 giocatori e li pago in ritardo e poi deve arrivare il padre eterno a pagare per me, le regole non sono più le stesse per tutti.

A cinque giornate dalla fine cambiamo i giochi? Ma non sappiamo dove andiamo a finire? Certo che non siamo morti, la squadra ha dimostrato di esserci, Rino Lavezzini sta facendo un ottimo lavoro. Io ho delle responsabilità, non sono stato bravissimo nelle mie scelte, ma come vi ho detto all’inizio noi siamo dei dilettanti che hanno dovuto vestirsi da professionisti. Però i soldi li abbiamo messi veri, subito e non solo per i debiti sportivi. Sono stanco di parlare, ora faccio più in fretta e agisco. Io posso rinunciare a tre partite prima di essere escluso, cercando di non pagare troppe multe perché poi a me le fanno: perché i soldi si prendono dove ci sono, non dove non ci sono. Ma questa è una regola di vita”.

L’amministratore delegato del club biancoceleste ha inoltre commentato la gara odierna:

“È complicato restare lucidi quando si cambiano le regole del gioco in corso d’opera, ci vogliamo decidere? Oggi abbiamo perso 1-0 contro una squadra tra le più forti dei tre gironi della Serie C e ce la siamo giocata alla pari. Abbiamo perso almeno sette o otto partite per degli episodi. Tornando ad oggi, complimenti alla terna arbitrale: è stata veramente all’altezza, anche nella gestione del recupero dove non ha mostrato alcuna sudditanza. Riguardo a noi, cosa si può dire a questi ragazzi? È mancato solo il gol, a loro non si può dire assolutamente niente. Poi magari quelli delle altre squadre, quelle che dovrebbero essere escluse, sono degli eroi…”

Infine, una riflessione rivolta al savonese:

Faremo 38 partite in trasferta: ditemi uno del territorio che ci abbia dato una mano. Dobbiamo molto all’amministrazione comunale di Chiavari e all’Entella altrimenti questo campionato noi non lo giocavamo. Io vivo a Savona e non ho mai visto un tifoso del Savona che sia venuto per cercare di darmi uno schiaffo, anche solo morale ha concluso l’ad biancoceleste -  Io non parlo tanto per dire, se scendiamo in Serie D il prossimo anno faccio una corazzata per vincere subito: è meglio per quelli che mi amano meno che resti dove sono”.

Roberto Vassallo

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