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Calcio | 24 maggio 2019, 11:08

Calcio, Albenga. Mister Delfino non rimpiange le dimissioni: "Un gesto di coerenza, in tanti si complimentavano con noi ma le critiche arrivavano dall'interno"

Calcio, Albenga. Mister Delfino non rimpiange le dimissioni: "Un gesto di coerenza, in tanti si complimentavano con noi ma le critiche arrivavano dall'interno"

Missione compiuta per l'Albenga che, nonostante le mille difficoltà riscontrate nel corso della stagione, è riuscita a conquistare domenica scorsa a Santa Margherita Ligure la permanenza in Eccellenza.

Gli ingauni non hanno però concluso la stagione con mister Delfino, dimessosi dopo l'ultima partita interna di campionato. Un passo difficile quello compiuto dal tecnico andorese, ma pienamente consapevole.

Mister, l'Albenga ce l'ha fatta.

"Bisogna fare un plauso a tutti per questo traguardo. Se riavvolgiamo il nastro alla scorsa estate, davvero in pochi avrebbero scommesso su di noi. Dobbiamo dirci bravi tutti. Parto dal mio staff, Mazzoni, Caviglia, Primoceri, e Rosso, il preparatore dei portieri del club, Walter Cardile, fino alla società, con Perlo, Nato, Barchi e Dario Eirale, una persona davvero straordinaria di cui ho potuto apprezzare anche le doti extracalcistiche, senza dimenticare Gastone Ferretti. Infine la squadra, partendo da uomini veri come Mela, Paolo Rossi e Barison, fino ad arrivare ai giovani, come Taku, Farinazzo, ragazzi straordinari che sono cresciuti in maniera esponenziale, e Maxena, seppur Francesco dovrebbe imparare ad ascoltare qualche consiglio in più per poter sfruttare a pieno il suo enorme potenziale. Tutti loro sono riusciti a proporre uno step di crescita importante; anche chi ha giocato meno non ha mai fatto mancare il proprio impegno o sostegno. Una nota particolare va fatta per i due ragazzi uruguaiani, Penino e Carro, un giocatore davvero da categorie superiori, oltre ad essere una persona d'oro, e ovviamente a capitan Calcagno, capace con la sua disponibilità e duttilità di chiudere l'annata con il proprio record personale a livello di marcature".

Avete dimostrato grande compattezza e unità di intenti nel corso dell'annata.

"E' vero e il merito è soprattutto del valore umano di molti ragazzi e ad elementi magari poco considerati perchè militanti in categoria inferiori come lo stesso Barison, Lamarra, Costamagna, Arrigo o Setti. Una volta chiamati in causa hanno saputo dimostrare il loro valore".

Tra gli addetti ai lavori non sono mancati gli apprezzamenti per la vostra impresa, mentre la sensazione è che non siano mancate le critiche proprio da Albenga.

"Io per primo ne son rimasto sorpreso e faccio fatica a capirne il motivo. Durante il campionato siamo stati sovente destabilizzati. Ad esempio sono uscite trattative di mercato non vere, come la ricerca di una punta, quando in realtà l'intenzione era di integrare la rosa con un difensore centrale e un centrocampista: inevitabilmente si è creato del malumore tra gli attaccanti che ho dovuto tranquillizzare in prima persona, seppur ci fosse un altra figura societaria deputata a farlo, la medesima che ha riportato queste inesatte indiscrezioni. Peccato, avremmo potuto godere con ancor più gioia di questo traguardo. Anche le mie dimissioni sono arrivate a causa di motivazioni interne: quando dalla tribuna viene insultato da un giocatore/dirigente lo staff tecnico un allenatore non può rimanere indifferente e deve avere il coraggio, con coerenza, di trarne le conclusioni; del resto, visto il momento della stagione era impossibile mandare via il giocatore senza destabilizzare ulteriormente l'ambiente. Un ringraziamento, infine, va ai nostri tifosi, sono stati per noi una fonte inesauribile di sostegno e di appoggio".

Lorenzo Tortarolo

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