Calcio - 23 marzo 2020, 07:00

L'EDITORIALE. Tornare in campo? La priorità è la tenuta del sistema, non la chiusura dei campionati in corso

Si prospettano tempi difficili per il mondo dilettantistico, ancor di più per il mondo ligure

L'EDITORIALE. Tornare in campo? La priorità è la tenuta del sistema, non la chiusura dei campionati in corso

Si è giocato molto nell'arco delle ultime settimane con il calendario. Date, giorni e week end utili per riprendere la normale attività dei campionati hanno vissuto ogni tipo di ipotesi, quasi a esorcizzare lo spettro di una stagione senza una fine.

I vertici federali e della Lega Nazionale Dilettanti hanno però escluso a voce alta questo tipo di possibilità e se i tornei professionistici hanno tirato un sospiro di sollievo visti gli interessi in ballo, il mondo dilettantistico (specie dall'Eccellenza a scendere) ha storto un po' il naso di fronte a quella che sostanzialmente appare come un'imposizione.

Se verosimilmente la Serie A potrebbe avere il via libera a giugno, seppur le voci più pessimistiche possano spostare addirittura a luglio la ripartenza del , risulta oltremodo complicato prevedere una simile tempistica per i dilettanti, soprattutto per quanto concerne la nostra Liguria.

i motivi sono molteplici.

Il primo è puramente sportivo, con l'incognita di uno stop di più di tre mesi che renderebbe di fatto l'esito delle ultime giornate totalmente imprevedibile.

Imprevedibilità che potrebbe ancor di più acuirsi con l'inizio della stagione lavorativa per molti ragazzi che militano dall'Eccellenza alla Terza Categoria. Con una crisi economica che si prospetta tra le più violente del dopoguerra non è da escludere che in molti prediligano il lavoro all'allenamento o alla partita, incidendo così sul numero e la qualità dell'organico di ogni squadra.

C'è poi un terzo argomento da tenere sotto osservazione ed è forse il più importante parlando di crisi economica.

La tenuta di non poche società è a rischio, come ha confermato il presidente del Comitato Regionale del Piemonte - Valle d'Aosta. Non pochi club contavano sui tornei giovanili di fine primavera per sistemare i propri bilanci e l'inevitabile diminuzione dei fatturati delle aziende di riferimento e degli sponsor lasciano un'enorme punto interrogativo sugli investimenti per l'annata 2020/2021.

Non tutto il male però potrebbe arrivare per nuocere: utilizzare i prossimi mesi per rivedere e riformare in parte il mondo dilettantistico e dell'attività di base potrebbe servire a trarre nuova linfa dall'intero movimento, con l'obiettivo di renderlo maggiormente sostenibile in vista della prossima decade, ponendo fine anche alla costante diminuzione di squadre iscritte.

Limitarsi a sancire una data per il ritorno in campo, mettendo la testa sotto la sabbia di fronte a una chiara emergenza sanitaria ed economica, potrebbe rivelarsi davvero rischioso per la tenuta di un sistema già oggi in difficoltà.

Lorenzo Tortarolo

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