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Calcio | 31 maggio 2020, 11:06

Calcio, Savona. Enzo Grenno guarda a un progetto di ricostruzione: "La città deve prepararsi nel caso l'attuale società si areni definitivamente"

Sotto la Torretta cresce la preoccupazione per una possibile manca iscrizione del club al prossimo campionato di Serie D

Calcio, Savona. Enzo Grenno guarda a un progetto di ricostruzione: "La città deve prepararsi nel caso l'attuale società si areni definitivamente"

Le dimissioni “a sorpresa” del presidente e amministratore unico, Sergio Sgubin, accompagnato da un silenzio ormai perdurante da mesi da parte dei fiduciari della proprietà (ancora occultata dopo un anno dall'arrivo a Savona) e dal pesante carico debitorio, ha generato un profondo senso di preoccupazione nel cuore e nella testa dei tifosi biancoblu.

Una sorta di piano B potrebbe prendere corpo in vista della prossima stagione, nel malaugurato caso di una mancata iscrizione al campionato di Serie D.

Promotore di una nuova iniziativa potrebbe essere Enzo Grenno, volto noto nella città della Torretta, e alla guida del Vecchio Delfino per più di un decennio.



Grenno, lei ha ampia esperienza alla guida del Savona, che idea si è fatto dell'attuale situazione?

“Per commentare bisognerebbe conoscere le carte e avere dati certi. Al momento non li conosce nessuno, a partire dell'Amministrazione Comunale. La situazione appariva già difficile prima del blocco dei campionati a causa della pandemia, ma ad oggi, a sensazione, pare essere ancora più grave. Seguendo le cronache dall'esterno è apparsa particolarmente triste l'odissea a cui sono stati sottoposti i giocatori, tra mancati emolumenti e problematiche dovute alle abitazioni”.



Il suo nome sta rimbalzando con una certa insistenza nel caso sia necessario ripartire con un nuovo club.

“Sono pronto a valutare su come poter dare una mano, provando a coagulare le energie della città. Nel caso questa società vada definitivamente ad arenarsi bisognerebbe ripartire dalle basi, all'interno di un percorso lungo e complesso, ma senza pendenze arretrate e situazioni spinose, bisogna essere onesti”.



Da cosa bisognerebbe ripartire?

“Il primo sostegno dovrebbe giungere dall'Amministrazione Comunale e poi dall'imprenditoria della città. Fatto questo si dovrebbe operare per ridare lustro e credibilità al nome Savona Calcio”.



Cosa intende?

“Diciamo che quanto sta avvenendo in questi mesi e le ragioni che hanno portato, nelle annate passate, alle penalizzazioni in classifica, han fatto sì che il Savona non si a visto di buon occhio, sia in Federazione che tra gli addetti ai lavori”.



Come si possono scuotere le anime della città?

“Per molteplici aspetti, partendo dal fatto che venga leso il buon nome della città, all'aspetto sociale che riveste il club con il suo Settore Giovanile e, sportivamente parlando, al blasone del club.

Mi auguro che il Comune inizi a capire cosa c'è dietro e dentro al Savona Calcio, con una forte presa di coscienza”.



I Settori Giovanili sono una tematica spinosa.

“Io la vedo in maniera molto chiara. Il Settore Giovanile del Savona dovrebbe attrarre i migliori talenti del territorio con un percorso di crescita che li porti ad esordire in Prima Squadra. Spirito di appartenenza e amore per i colori rappresenterebbero il carburante migliore per ripartire, operando anche per la ricostruzione del buon nome del club tra giocatori e altre società”.



Un programma di non rapida attuazione.

“La piazza ha già sofferto abbastanza, è necessaria una presa di contatto con la realtà forte ma decisamente limpida. Il percorso di ricostruzione, eventualmente, sarà lungo e complesso, ma ripartire dalle fondamenta sarà necessario per iniziare a guardare al futuro”.

Lorenzo Tortarolo

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