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Calcio | 06 giugno 2020, 12:56

Calcio, Alassio FC. Vincenzi durissimo sui protocolli federali: "Le responsabilità che graveranno sui presidenti non stimoleranno la ripresa delle attività sportive"

"Chi ha elaborato le norme probabilmente non è mai entrato in un impianto dilettantistico"

Calcio, Alassio FC. Vincenzi durissimo sui protocolli federali: "Le responsabilità che graveranno sui presidenti non stimoleranno la ripresa delle attività sportive"

Sono arrivate immediate le reazioni da buona parte del mondo del calcio dilettantistico alla pubblicazione dei protocolli sanitari da parte della Federazione.

Uno spunto interessante è arrivato da Fabrizio Vincenzi, presidente dell'Alassio FC, uno dei più apprezzati avvocati savonesi.

"Da legale posso dire che le responsabilità che graveranno in capo ai Presidenti di ogni associazione , in caso di violazione delle norme imposte dal nuovo protocollo, certamente non stimoleranno la ripresa delle attività sportive.

Se la Federazione avesse previsto tre/quattro disposizioni da seguire o più semplicemente qualche linea guida da osservare, verosimilmente tutti avrebbero cercato di uniformarsi per ripartire con attenzione e serenità.

Sulla base del protocollo attuale, invece, ogni legale rappresentante rischierà di essere perseguito indipendentemente dalla Sua colpa, alla stregua di una sorta di responsabilità oggettiva ravvisabile ogni qualvolta, in caso di contagio, fosse sussumibile la violazione di un qualsiasi adempimento: adempimenti, che, l'uno per l'altro, in un contesto come quello dilettantistico, mi paiono di difficile per non dire d'impossibile applicazione.

Mi permetto di osservare che chi ha elaborato questo protocollo, probabilmente, non è mai entrato in un campo di calcio dilettantistico.

A mio modo di vedere - conclude Vincenzi -se davvero l'interesse primario che la Federazione intende tutelare è quella della salute della collettività, sarebbe stato più coerente e leale decidere di sospendere la ripresa della attività sino a quando il pericolo contagio fosse definitivamente scomparso: è impensabile e intellettualmente non condivisibile il tentativo di ribaltare sui club e sulle famiglie le drastiche conseguenze, sia sotto il profilo economico che logistico che della responsabilità giuridica, di una pandemia globale.

Il voler a tutti costi trascinare un carrozzone a spese delle associazioni, per quanto mi riguarda, è assolutamente sbagliato.

Il calcio, dovrebbe essere, prima di tutto aggregazione e divertimento: sulla base del protocollo in questione, il rischio, invece, è quello di andare a giocare da soli nelle aule di Giustizia".

redazione

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