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Calcio | 22 settembre 2020, 17:08

Calcio dilettantistico. L'appello di Sibilia: "Aprire i campi al pubblico, introiti utili per la sopravvivenza dei club"

"La maggior parte delle partite nei dilettanti vedono la presenza di poche centinaia di persone. Parliamo di numeri facilmente gestibili"

Calcio dilettantistico. L'appello di Sibilia: "Aprire i campi al pubblico, introiti utili per la sopravvivenza dei club"

Nel corso della giornata sono circolate alcune voci in merito a una possibile apertura dei campi dilettantistici al pubblico, in proporzione alla capienza di ogni impianto.

Nelle prossime ore si capirà se questa strada potrà essere effettivamente intrapresa, ma nel frattempo il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, ha espresso la propria perplessità sulla gestione della situazione:

“Le modalità con le quali si sta affrontando la questione circa la presenza del pubblico negli eventi sportivi mi lasciano molto perplesso. Ancora una volta sono costretto ad evidenziare come non ci sia la dovuta considerazione per lo sport di base e nel caso specifico del calcio dilettantistico, un movimento già messo a dura prova dall’emergenza e che sta cercando, con grande coraggio e rinnovato impegno, di ripartire”.

 “Trovo singolare che non si possano individuare delle soluzioni uniformi per consentire il ritorno degli spettatori nei nostri campionati in tutte le regioni - spiega Sibilia - in alcune delle quali le ordinanze sono state già emanate, o sono in corso di attuazione, anche grazie all’azione dei nostri organismi territoriali. Serve un provvedimento unico per tutto il territorio italiano”. Sibilia pone l’accento sulla fattibilità della disposizione, dal momento che i club dilettantistici in Italia sono 12 mila e generano oltre 500 mila partite in un anno ma, anche per la loro capillare distribuzione su tutto il territorio, sviluppano numeri contenuti di spettatori nei singoli eventi (ovviamente non mancano le eccezioni, soprattutto nelle categorie principali come Serie D ed Eccellenza). “Le società della LND hanno già dato prova di responsabilità e di grandi capacità organizzative - conclude il Presidente della Lega Dilettanti - senza dimenticare che in moltissimi casi parliamo di un pubblico composto da qualche centinaia di persone. Quindi si tratta di numeri facilmente gestibili, con un distanziamento praticamente naturale, sempre nel rispetto delle norme sanitarie previste. Ma è anche in questi piccoli-grandi numeri che i club dilettantistici trovano un utile ristoro ai propri impegni economici. Senza il ritorno del pubblico rischiamo di gettare al vento buona parte degli sforzi compiuti finora per garantire la ripresa delle nostre attività”.  

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