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Calcio | 21 ottobre 2020, 19:30

Calcio, Celle Riviera. Riflessioni e amara ironia nella lettera di Marco Beltrame: "Ecco la settimana del dirigente sportivo dilettante volontario ai tempi del Covid19"

Calcio, Celle Riviera. Riflessioni e amara ironia nella lettera di Marco Beltrame: "Ecco la settimana del dirigente sportivo dilettante volontario ai tempi del Covid19"

Riceviamo e pubblichiamo:

 

"Domenica sera parla il Presidente del Consiglio

Dice il contrario di quello che ti aspetti di sentire e a cui eri (in parte) preparato.

In ogni caso non è chiaro il da farsi… Aspettiamo di avere in mano il decreto!

Lunedì mattina Appena sveglio, senza aver ancora aperto bene gli occhi, nonostante gli insulti della tua compagna nel letto, prendi in mano il telefono perché sai già che qualcuno, su uno dei cento gruppi Whatsapp – tra dirigenza, allenatori, direttivo, squadra 1 - 2 - 3 - 4 ..., gruppo della categoria, gruppi testate giornalistiche, ecc –, avrà sicuramente inviato il testo del decreto e tu, masochista, vuoi sapere subito di che morte dovrai morire.

Lo apri, inizi a leggerlo e capisci che prima ti serve un caffè…

Fai colazione fissando il cellulare e la mente è già partita. Nel frattempo la quantità di messaggi che ti sono arrivati farebbe invidia a qualsiasi televoto di un programma tv.

Entro pranzo devi prendere con gli altri dirigenti una decisione sul da farsi, perché ai ragazzi, alle famiglie, agli allenatori devi poter dire qualcosa in tempo utile.

Inizia il valzer delle telefonate. Cerchi di interpretare e capire il decreto, passi ore sulle montagne russe, vagando tra il “moriremo tutti” e il “andrà tutto bene”; ti senti quasi bipolare e rischi di mettere in dubbio la tua sanità mentale…

Senza dimenticare che in tutto ciò stai anche provando a lavorare, perché sì, hai anche un lavoro, e a quel punto pensi: “Avrò salutato la mia compagna quando siamo usciti da casa? Abbiamo fatto colazione insieme?”. Non ricordi, ma di questo te ne preoccuperai la sera… Finalmente si prende una decisione. Ecco dai ci siamo!

Riusciamo ad adeguarci, con fatica, ma si può fare. Ok! Comunichiamo a tutti le nuove direttive della società, fissando in ogni caso una riunione del direttivo per la sera stessa al campo, ben sparpagliati sulle tribune, tutti con mascherina. Alle 18.30 arrivi al campo, scambi qualche opinione con i vari dirigenti ed allenatori e, prontamente, arriva il comunicato federale che mischia ancora una volta le carte in tavola.

Nulla di eccezionale sia chiaro, ma le certezze che avevi crollano nuovamente; ne prendi atto e vai avanti. Riunione di approfondimento, cerchi di metterti d’accordo con tutti su come procedere e vai finalmente a casa. Sono le 22.30… Scoprirai finalmente se al mattino hai salutato la tua compagna e, soprattutto, se hai fatto colazione con lei!

Martedì invii a tutti i tesserati, tecnici e famiglie le decisioni prese.

Il martedì tendenzialmente passa facilmente, troppo distante ancora dal week-end per iniziare con la trafila degli incontri rinviati, sempre che non ti arrivino comunicazioni di positività o quarantene.

Mercoledì, ormai tranquillo che tutto sia abbastanza a posto, conscio che da un momento all’altro potresti avere un caso interno, conscio che il week-end si avvicina e qualche partita salterà sicuramente, consapevole che dovrai gestire gli orari degli incontri ufficiali, perché non tengono mai conto del numero di spogliatoi che hai al campo e del tempo che serve per sanificarli tutti prima dell’incontro successivo. Nonostante tutto questo sei abbastanza tranquillo e riesci anche a lavorare.

E no!!! Col cavolo che puoi stare sereno! Iniziano le telefonate a raffica: un ragazzo quarantenato di qui, uno quarantenato di là, una squadra avversaria che chiede un rinvio perché mezza squadra è in quarantena, un'altra squadra che ha un positivo ma si allena nel tuo stesso impianto, di cui magari, se hai anche questa sfiga, in questo periodo ne sei gestore.

Tutto cambia, si ritorna sulle montagne russe… Siamo solo a mercoledì, però andiamo avanti così ormai da un mese, considerando anche i protocolli da applicare, le ordinanze regionali e comunali, l’incertezza di non sapere cosa si dovrà fare in caso si avesse un positivo...

Ma questo lo scoprirai solo vivendo perché, anche se provi a confrontarti con dirigenti di altre squadre, vorrai mica che tutti abbiano fatto la stessa trafila?!?!

Sarebbe troppo bello e facile… Ricordiamoci che nel 90% dei casi lo sport è portato avanti da dilettanti, da volontari, che tolgono tempo al proprio lavoro e alle proprie famiglie per permettere a tanti ragazzi di giocare. Ci vuole rispetto per tutte queste persone, per tutti i presidenti, dirigenti ed allenatori, che dedicano tempo e denaro per gli altri, e in questo periodo si assumono enormi responsabilità, oltre ad essere a loro volta preoccupati di contrarre il virus e poter avere ripercussioni sia sanitarie che lavorative derivanti dalle quarantene.

Le istituzioni dovrebbero essere sempre al loro fianco, con regole chiare precise ed applicabili, perché senza persone così non ci sarebbe sport per i giovani e l’importanza sociale dello sport è FONDAMENTALE".

Marco Beltrame Celle Riviera Calcio

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