Ci è voluta davvero tanta applicazione da parte del giovane Finale per riuscire a ottenere un pareggio, ieri sera, nel decisivo match di Coppa Italia d'Eccellenza.
I giallorossi hanno così staccato il pass per la semifinale, nonostante nell'altra metà campo ci fosse una squadra esperta e di valore come l'Albenga.
Una soddisfazione non da poco per Pietro Buttu.
Mister, prove del genere renderebbero orgoglioso qualsiasi allenatore.
"C'è orgoglio ma anche la grande contentezza per aver passato il turno. Nel nostro raggruppamento avevamo squadre come Pietra Ligure, Ospedaletti e la stessa Albenga. Sappiamo di attraversare un periodo complicato, ma non è corretto piangersi addosso, soprattutto pensando a quanto sta avvenendo attorno a noi sul fronte Covid".
L'infermeria è strapiena.
"Abbiamo affrontato la Genova Calcio senza Porta infortunato, De Benedetti ha un problema a un ginocchio, Vittori dovrà essere operato dopo la rottura dei legamenti e la sua stagione probabilmente è finita. Anche Fabbri ha un problema non da poco, Rocca si è stirato e a tutto questo aggiungiamo l'espulsione di Buonocore per tre giornate".
La situazione sul fronte offensivo impone un ritorno importante sul mercato?
"E' inevitabile. Al momento ci dobbiamo arrangiare con un gruppo di ragazzotti di belle speranze, andando anche incontro a quella che è la politica societaria. Ieri sera in attacco c'era Alessandro Debenedetti, un giocatore del 2003 che non è nemmeno un attaccante, supportato da un 2001 come Molina. Tutto il gruppo ci teneva però a dedicare il passaggio del turno ai ragazzi infortuna e in particolar modo a Vittori."
C'è un pizzico di rimpianto per il potenziale che aveva questa squadra prima degli infortuni?
"La vita va presa per come arriva e il calcio in questo momento il calcio può regalare tanti spunti positivi. Ci sono altri rimpianti a cui pensare in questo momento, tra una quarantena e un nuovo caso di positività".