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Altri sport | 02 agosto 2021, 19:26

Outdoor. Federparchi Liguria al ministro Cingolani: "Integrare i parchi regionali nel sistema nazionale"

"Sono entità fondamentali nei meccanismi e nelle missions della transizione ecologica: "

Outdoor. Federparchi Liguria al ministro Cingolani: "Integrare i parchi regionali nel sistema nazionale"

Integrare i parchi regionali nelle politiche nazionali al fine di renderli parte integrante del sistema nazionale e contribuire alla transizione ecologica.

E' questa la proposta che il coordinatore regionale di Federpachi, Roberto Costa, ha sottoposto al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, in un appello a cui hanno aderito Parco Alpi Liguri, Parco Antola, Parco Aveto, Parco Beigua, Parco Montemarcello, Magra Var,a Parco Piana Crixia, Parco Portofino, Parco Portovenere.

"Il sistema parchi della Liguria è costituito da un parco nazionale, otto parchi regionali, cinque riserve naturali regionali, due giardini botanici regionali, tre AMP statali e tre regionali, oltre a centoventisei ZSC e sette ZPS della Rete Natura 2000, suddivise fra regione biogeografica alpina, continentale e mediterranea, a loro volta gestite, in buona parte, dagli Enti parco regionali tramite proprie risorse umane e finanziarie" ricorda nella sua lettera il coordinatore, aggiungendo come queste svolgano un "ruolo fondamentale nella tutela e valorizzazione della biodiversità, nella cura del territorio e nella promozione dello sviluppo sostenibile", specialmente nell'ultimo anno e mezzo di pandemia.

Oltre alla funzione svolta nell'avvicinare "le persone alla comprensione dei meccanismi della natura" e "far ripartire l’economia attraverso la cura e la promozione degli ambienti naturali, il turismo sostenibile e l’agricoltura di qualità", i parchi rappresentano "l’armonizzazione e l’integrazione tra tutela e sviluppo" tanto ricercata anche dai programmi incoraggiati dal tanto ormai citato Pnrr, prima tra tutti la già citata transizione ecologica di cui si occupa proprio l'ex dirigente dell'Iit.

"La capacità progettuale e attuativa degli Enti parco regionali spazia tra vari canali di finanziamento ma, in particolare, grazie anche ad un coordinamento a livello regionale e con l’Ente Regione, sono state attivate notevoli risorse a valere su programmi europei come POR FESR (Programma Operativo Regionale - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), PSR (Piano di Sviluppo Rurale) e statali come PAR FSC (Programma Attuativo Regionale Fondo Sviluppo e Coesione)" si ricorda nella missiva, nella quale si ricorda "come sia stato possibile investire ingenti risorse economiche in territori spesso svantaggiati a fronte di una quota di cofinanziamento molto contenuta (pari al 20%). In pratica ogni euro investito ne ha prodotti altri cinque". 

Il tutto senza dimenticare il progetto recentemente aggiuntosi della "Ciclovia dei Parchi Liguri, costruito da Federparchi Liguria, che è stato approvato all’unanimità da parte del Consiglio della Regione Liguria nello scorso mese di giugno".

"Si tratta di progetti in parte già concretizzati, in parte realizzabili in tempi brevi, che rispondono all’adeguamento infrastrutturale per far fronte a una sempre maggiore pressione antropica, ulteriormente intensificata nel periodo pandemico, ma anche per proporre le Aree Protette come luoghi di fruizione, valorizzazione del paesaggio e cura della biodiversità". Ragioni per cui, secondo Costa, "è evidente comeper soddisfare i bisogni ambientali, sociali e culturali delle nostre comunità e promuovere lo sviluppo locale e il turismo sostenibile, sia necessario integrare il sistema dei parchi regionali in un più ampio programma di finanziamento nazionale".

Per avere "un sostegno efficace e duraturo" alle attività portate avanti dagli Enti Parco regionali è quindi quella che "questi siano ulteriormente riconosciuti e finanziati all’interno della Legge Quadro sulle aree protette n.394/91. In particolare richiediamo la piena attuazione ed il finanziamento dell’art.4 della L.394/91 (Programma triennale per le aree naturali protette) e l’estensione delle ZEA (Zone Economiche Ambientali) - oggi limitate a Parchi Nazionali ed AMP - anche ai territori delle Aree Protette regionali" spiega Costa.

"Crediamo che la transizione ecologica debba svolgersi anche attraverso la valorizzazione dei servizi ecosistemici erogati nella loro globalità dal sistema delle Aree Protette regionali che a tutti gli effetti costituiscono, assieme alla rete dei parchi nazionali e delle AMP, la struttura portante del nostro Paese. La necessità di cambiamento che deve riguardare tutti i nostri territori è impellente e la realtà delle Aree protette regionali è pronta ad accogliere la sfida" concludono il coordinatore e tutti i firmatari della lettera.

cs

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