Nicolò Rossetti non poteva presentarsi meglio di fronte alla platea biancoblu.
L'impatto dell'attaccante genovese sulla galassia Savona è stato a dir poco prorompente, culminato con la tripletta messa a segno contro la Vadese.
La punta arrivata dalla Campese preferisce però mantenere un profilo basso, per sè stesso e per la squadra, soprattutto in vista del nuovo impegno di domani contro la squadra di Saltarelli.
Nicolò, che impatto.
"Diciamo che a 33 anni ne ho viste un po' di tutti i colori, ma scherzi a parte devo dire che quando entri in un gruppo formato da ragazzi forti e volenterosi, anche se giovani, è davvero più semplice inserirsi. Se guardo poi al fronte offensivo, con compagni come Spaltro, Macagno e Vittori, una punta di una qualità pazzesca, posso dire di essere davvero ben affiancato".
Hai parlato di Vittori, l'obiettivo è di arrivare a giocare in coppia con lui, magari supportati da un trequartista?
"Quando sono andato via dalla Campese cercavo stimoli nuovi, mettendomi fin da subito a totale disposizione del direttore sportivo Chiarlone. Conosco la categoria, l'ho vista con il San Cipriano e l'Isolese, e il fattore chiave è rappresentato dalla solidità difensiva. Ciò che è certo è che possiamo giocare in diversi modi, come accaduto mercoledì sera, ma il segreto è l'equilibrio, fattore su cui mister Balleri sta puntando con grande impegno".
E domani di fronte a voi ci sarà di nuovo la Vadese.
"Ha detto bene "Pelle", il nostro magazziniere: abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra. Domani sarà tutta un'altra storia, affrontiamo una squadra quadrata, forte, con un allenatore preparatissimo come Saltarelli.
Gli azzurrogranata penso siano con Sampierdarenese e San Cipriano tra le formazioni più temibili del girone".
Un'eventuale vittoria, dopo quella con il San Cipriano, lancerebbe quindi un segnale importante a tutto il girone.
"Siamo a ottobre, i campionati si vincono più avanti: ciò che conta è preservare la mentalità".
Tra l'altro con Spaltro è stata una vera e propria reunion.
"Elias l'ho allenato! E' successo a Molassana. Io avevo 21 anni e lui 8, guidavo la leva dei 1999 ed era il mio attaccante. La cosa particolare è che tecnicamente è rimasto identico, un giocatore con una classe davvero di categoria superiore. E' stato un momento davvero simpatico quando mi ha riconosciuto"