Calcio - 29 marzo 2022, 20:00

Sanremese, mister Andreoletti dopo il 5-1 di Novara: "Vittoria storica: il presidente ci ha creduto più di tutti. Ora restiamo umili"

L' allenatore, grande protagonista del week-end appena trascorso, è stato invitato alla trasmissione streaming e ha parlato a 360 gradi

 

Dopo la roboante vittoria per 5-1 della Sanremese a Novara, un raggiante mister Matteo Andreoletti è intervenuto nella puntata serale di ‘Stadio Aperto’ raccontando, in primis, della grande impresa del ‘Piola’:” A poco più di 24 ore mi emoziono ancora rivedendo le immagini: vincere in questo contesto e in questo modo è bello. Anzi il risultato, per quanto visto sul campo, è fin troppo largo. Penso che sia una giornata storica ed emozionante per me , per i miei giocatori e per la società.

E nello specifico:” Ci sono state tante partite nella partita. All’inizio il contesto, sicuramente da categoria superiore, ci ha frastornato ed è arrivato il gol di Vuthaj – da lui definito uno degli attaccanti più forti della Serie D - . Poi ci siamo sciolti ed è cominciata un ‘altra partita fino all’intervallo, con nostro pareggio e poi vantaggio. Potevamo anche andare sull’ 1-3. Poi nella ripresa non abbiamo mai subito tiri in porta ma abbiamo creato i presupposti per fare male in ripartenza. Giocatori veloci come Anastasia e Scalzi si sono esaltati nel campo aperto, contro difensori che non sono fulmini di guerra.

E dopo la scorpacciata di Novara, cosa accadrà? “Sono più preoccupato per cosa potrà toglierci – ammette Andreoletti -. Dopo un 1-5 del genere rischi di ‘ubriacarti’ e invece dobbiamo rimanere umili perché questo è un campionato dove non puoi permetterti di essere presuntuoso. Fortunatamente giochiamo già mercoledì, in casa contro l’Asti che è squadra tosta, che bada al sodo e deve salvarsi: quindi dobbiamo rimanere umili.

Andando sull’aspetto personale, c’è chi lo paragonato a Novara lo ha paragonato a Zeman. Un po’ impropriamente dato che ‘zemaniano’ è un aggettivo affibbiato ad allenatori che tralasciano la fase difensiva mentre la Sanremese è migliorata molto nello score delle rete subite. Addirittura, nel 2022, la porta al ‘Comunale’ è ancora inviolata:” Paragonarmi a Zeman…è una bestemmia. Sono lusingato ma non mi permetterei mai. Sono d’accordo  sul miglioramento della fase difensiva: nella prima metà di campionato riuscivamo anche a trovare facilmente la via del gol ma concedevamo troppo. Ora abbiamo trovato un buon compromesso. La solidità e la tenuta difensiva acquisite ci hanno permesso di fare il salto di qualità.

Tornando ai paragoni ed ai suoi modelli, Andreoletti dice:” Identifico gli allenatori in tre modi: il primo  sono gli ‘inventori di calcio’ che modificano proprio il gioco. E per me, negli ultimi 30 anni, da Sacchi a Guardiola ce ne sono quattro o cinque, tra i quali inserisco anche Gasperini. Mi piace molto il lavoro che fa Giampaolo sulla linea difensiva, così come De Zerbi o il calcio totale di Italiano.
Io mi identifico più nella seconda categoria di allenatori, tra coloro che rielaborano le idee di altri e provano ad adattarle al proprio contesto. Io ho questa ambizione. In generale mi piace molto il calcio organizzato dove ognuno sa cosa bisogna fare in goni momento della partita: ad esempio, seppur non fosse la mia idea di gioco, Ninni Corda faceva un calcio organizzato, a Savona. Non lo riproporrei ma è meglio di squadre che non hanno identità, non sono né carne né pesce.

 La Sanremese adesso è a -3 dal Novara con ancora nove giornate da disputare. Una cavalcata che ha portato i biancoazzurri a ridosso dalla capolista partendo da -14 dopo la caduta contro Ticino, poi alcune tappe fondamentali come gli arrivi di Nossa e Pantano e la vittoria al 92’ di Vado. Da lì il rilancio:” Non voglio essere aziendalista ma realmente , il cambiamento è arrivato dalla società. Sono un allenatore privilegiato. Perché dopo Ticino sembrava davvero finita, con metà campionato da disputare, il 99% dei club avrebbe ‘sparecchiato’, vende i giocatori più forti, mette in discussione allenatore e progetto. Con il presidente non è successo anzi era lui a crederci più di tutti, persino io qualche volta ho avuto più di un dubbio. Lui no e ha avuto ragione. Ora però dobbiamo concretizzare la rincorsa che ci ha tolto tante energie.  Gli acquisti di Nossa e Pantano sono stati molto importanti: avevo giocato con loro ai tempi della Pro Patria e sapevo cosa potevano darmi. Il mercato non si fa soltanto prendendo migliorando la rosa da un punto di vista tecnico ma anche caratteriale. E non abbiamo puntato proprio sul carisma e la professionalità dei due giocatori.