Giovanni Bloisi, il ciclista della Memoria, ha raggiunto Albenga questa mattina visitando il monumento ai Martiri della Foce.
Ci vuole lentezza per osservare e comprendere appieno ciò che accade e che ci circonda, diversamente, con l’assillo del tempo, non si colgono le sfumature e si vivono con distrazione esperienze che così non possono portarci alla riflessione e lasciare ricordi ed emozioni. Nei suoi viaggi in bicicletta, Giovanni Bloisi, “Il ciclista della Memoria”, come lo ha definito il giornalista Matteo Fontana, si prende il tempo di osservare, ascoltare e dialogare con l’ambiente.
Attraverso il suo lento pedalare per le strade del mondo, desidera comprendere l'importanza della pace e della fratellanza tra gli uomini, mantenendo viva la Memoria, sia sulle vittime delle guerre, dell'odio, della violenza, dell'intolleranza, del razzismo e sia sulle motivazioni che portarono a tanto. Con la sua bicicletta raggiunge quegli angoli del mondo che sono stati teatro di eventi tragici e il suo viaggio diventa strumento di narrazione di quegli eventi e della storia delle persone che li subirono. Poi, al suo rientro, racconta ciò che ha visto, “perché la Memoria che raccolgo deve essere condivisa”.
“Lo faccio – si legge nella sua presentazione web -, perché ritengo che un popolo senza Memoria, senza il Ricordo della Storia dei propri Padri, sia destinato a ripetere gli stessi errori già fatti”.
Bloisi proseguirà il suo cammino, anzi la sua pedalata, in direzione Savona.
Nel suo progetto vi sono viaggi in tutta Europa e incontri in particolare con i ragazzi delle scuole che, affascinati dai racconti di vita vissuta, trovano importante occasione di riflessione sulle tematiche legate a quanto accaduto. Così, il “lento viaggiatore in bicicletta” ci aiuta a non dimenticare.