Altri sport - 27 maggio 2022, 07:00

Le picche: curiosità ed aneddoti sui simboli del gioco

Che cosa accomuna il poker tradizionale, nelle sue mille varianti, al poker online?

Che cosa accomuna il poker tradizionale, nelle sue mille varianti, al poker online? Oltre ad essere uno dei giochi di carte più conosciuti e diffusi a livello mondiale, l'elemento in comune è di sicuro l'utilizzo degli stessi simboli. Simboli che poi è possibile ritrovare anche in altri giochi tipici dei casinò come ad esempio il blackjack.

Ma come sono nati questi simboli e quali sono gli aneddoti più particolari legati al mazzo da 52 carte più famoso di sempre? Si tratta di ottime domande perciò andiamo a scoprirlo assieme!

Prima di tutto va detto che questi particolari simboli sulle carte hanno avuto origine in Francia, all'inizio avevano altri colori ma poi si sono andati a standardizzare verso i canonici nero e rosso, durante il Cinquecento.

Mentre la Germania aveva solo tre semi, i francesi ne utilizzarono quattro per andare ad identificare i pilastri della loro stessa società dell'epoca composta da militari, clero, mercanti e contadini.

I militari erano dunque rappresentati dalle picche (piques), il clero dai cuori (coeurs), i mercanti dai quadri (carreaux) ed i contadini dai fiori (trèfles) per i motivi legati alle loro professioni e per il fatto che si collegavano ai quattro elementi della natura (terra, acqua, aria e fuoco). Visto l'enorme impatto visivo che avevano tali carte, non ci volle molto affinché il titolo oltrepassasse i confini nazionali e si diffondesse con enorme successo nei territori dell'Europa di allora.

Fra tutti questi simboli universalmente riconosciuti ve ne è uno che, in particolare, sembra accentrare su di sé la maggior parte degli aneddoti e delle curiosità. Vediamo dunque di andarli ad esplorare un pochino di più nel dettaglio.

Il simbolo in questione sono le picche che, soprattutto da noi, vengono utilizzate nel modo di dire “dare il due di picche”. Questo dipende strettamente dalle regole del gioco perché, se nella propria mano si ha un due di questo seme, che è anche il più “scarso”, allora si sa fin troppo bene che le proprie chance di vittoria si sono abbassate di molto.

Questa considerazione va a riflettersi nella vita quotidiana perché, con l'espressione “dare un due di picche”, si fa capire all'altra persone che non ha alcuna possibilità amorosa con noi, ma non è finita qui! Nella sua versione più “regionale” il detto, precisamente napoletana, dare un due di bastoni indica una persona che non vale poco o niente e la stessa cosa si può dire per le sue opinioni.

Le picche si rivelarono però particolarmente fortunate come simbolo della 101esima divisione aviotrasportata Airbourne durante la Seconda Guerra Mondiale ed una cosa simile accadde anche durante la Guerra in Vietnam.

Gli americani erano convinti che i vietcong fossero molto superstiziosi e quindi utilizzarono delle carte con le picche per confermare le loro uccisioni lasciandole direttamente sui cadaveri dei nemici. Ci credevano così tanto che si fecero mandare centinaia di mazzi composti da assi di picche!

Sulle carte veniva poi riportato il nome dell'unità americana che aveva ucciso i nemici e, proprio per questo motivo, tali carte presero il nome di “biglietti da visita” oppure “carte della morte”.