Chi sceglie di correre, a meno che non sia ufficialmente un’atleta, lo fa innanzitutto per sé stesso e le motivazioni che spingono a questa scelta sono molteplici, prima fra tutte che “correre è gratis”.
Farsi una corsa rinfrancante e forse anche liberatoria non costa niente. Inoltre il correre garantisce molta tranquillità e privacy anche se lo si fa in compagnia.
Silenzio quasi assoluto, dunque, o magari un ritmo costante di musiche motivazionali trasmesse da un paio di auricolari, che aiutano a mantenersi concentrati.
Ormai la corsa ha smesso di essere un fenomeno di nicchia, per diventare un fenomeno di massa veramente per tutti, compreso famiglie con bambini, o mamme con i passeggini.
Ognuno corre a modo suo
Quando non ci si trova di fronte ad impegnativi allenamenti legati al raggiungimento di specifici obiettivi sportivi, il modo di correre è veramente libero e personale. C’è chi pratica la cosiddetta corsa leggera, il cui ritmo è costante, ma molto contenuto e non bada ai tempi realizzati, oppure chi si applica nella corsa veloce continua, il cui ritmo sostenuto generalmente non richiede un impegno superiore ai trenta minuti.
È di recente identificazione il cosiddetto “Fartlek”, un tipo di corsa contraddistinta da ritmi di diversa velocità, adeguata al paesaggio che si attraversa. La durata di questa corsa è molto libera e può prevedere diversi tipi di approccio, da quello più veloce a quello molto lento o misto, adeguato ai diversi momenti.
Poi c’è la corsa a intervalli, libera da particolari obblighi, che prevede un allenamento molto free. Per chi ama un impegno più serio, ci sono le corse a velocità progressive, che prevede un aumento costante della velocità. Per tutte queste attività di running, per quanto diverse tra di loro, è importante scegliere le scarpe da running donna o uomo giuste, che diano il corretto sostegno alle performance, qualunque esse siano.
La corsa: più di un piede davanti all’altro
Bastasse mettere un piede davanti all’altro per poter dire che si sta correndo sarebbe veramente fantastico, ma non è così semplice. La corsa è frutto di uno sforzo congiunto di varie parti del corpo, fra cui le gambe e i piedi, che ne rappresentano la centralità. Le gambe di un velocista che deve raggiungere il massimo sforzo in pochissimi metri, sono molto sviluppate, mentre i fondisti hanno la muscolatura delle gambe asciutta e forte, ma meno sviluppata, perché il loro sforzo si misura sulla lunga distanza.
Le corse di resistenza
Questa tipologia di corsa è veramente molto dura da affrontare ed è dedicata ai veri professionisti di questa specialità. Una famosissima corsa di resistenza è quella ultra trail che si svolge in montagna, affrontando dislivelli molto impegnativi su percorsi molto lunghi.
Famosissima è l’Ultra trail du Mont Blanc, che attraversa 71 ghiacciai, quasi 400 vette su 170 km con un dislivello di circa 10.000 metri. Oltre a questa c’è la Iditaroad Trail Invitational, che si svolge in Alaska, in pieno inverno, a temperature che scendono fino a 50 gradi sotto zero, per una lunghezza di circa 1770 km. Chi si cimenta in queste gare deve adoperare una scarpa molto ammortizzata e protettiva, che abbia una tomaia molto strutturata, con una consistente protezione del piede.