Ciclismo - 12 settembre 2022, 07:00

Ciclismo italiano: cosa aspettarsi per il futuro?

Per il ciclismo italiano a livello agonistico non è decisamente un buon momento

Ciclismo italiano: cosa aspettarsi per il futuro?

Per il ciclismo italiano a livello agonistico non è decisamente un buon momento. La mancanza della maglia rosa da sei anni è un peso che si fa sentire su sportivi e appassionati e anche il ritiro di Nibali a fine stagione non aiuta a mantenere alto l’umore.

Sembra una situazione paradossale se si confronta invece il fenomeno opposto che vede protagonisti gli amatoriali. Infatti la passione per la bici non ha fatto altro che crescere negli ultimi anni, complici anche i bonus forniti dallo stato per poterla acquistare, e sempre più sono le persone che si appassionano a questo sport e lo praticano tutto l’anno. Non solo in estate quindi, ma si va in bici anche in inverno, ovviamente con i giusti accessori come quelli di Northwave, ad esempio.

Dimostrazione di quanto questo sport sia praticati a diversi livelli è anche il grande successo registrato dalla 51° edizione della Cicloturistica Milano Sanremo, con 700 iscritti quest’anno. Ma cosa possono aspettarsi gli appassionati di ciclismo ad alti livelli per l’Italia? Ecco qualche analisi e qualche previsione per capire la situazione attuale.

Maglia rosa: grande assente da 6 anni

Un tempo l’Italia dominava il ciclismo, con nomi che sono entrati nella storia e che ancora oggi echeggiano tra gli appassionati di questo sport. Ma adesso la maglia rosa e il successo al Giro d’Italia mancano da sei anni e l’ultimo ad essere stato in grado di conquistarla è stato proprio Vincenzo Nibali.

Da quel momento la maglia rosa è stata vinta dagli atleti nordeuropei o sudamericani come Domoulin, Carapaz, Hart, Froome e Bernal, fino all’ultima conquistata il 29 maggio scorso dall’australiano Hindley. Negli stessi anni all’Italia sono andati soltanto tre podi, ovvero il terzo posto nel 2017 e il secondo posto nel 2019 conquistati entrambi da Nibali e nel 2021 il secondo posto di Damiano Caruso.

Entrambi gli atleti sono over 30 e ciò sottolinea come sia forte la mancanza di giovani talenti in questo sport al momento, in cui mancano italiani scalatori e pronti alla competizione.

L’annuncio del ritiro di Nibali

Soprannominato lo Squalo dello Stretto, Nibali ha purtroppo annunciato il suo ritiro a fine stagione. Tale annuncio è stato fatto dall’atleta stesso lo scorso 11 maggio nella tappa con traguardo nella città di Messina.

Nibali ha dato l’annuncio in lacrime, dicendo che questo è il suo ultimo Giro d’Italia e che la sua carriera si chiuderà a fine anno. Il discorso è stato piuttosto toccante e l’atleta ha sottolineato come in una carriera molto lunga sia riuscito a raccogliere moltissimo, ma che per lui è il momento di andare.

Ha ricordato inoltre che per il ciclismo ha dato tantissimo, andando via di casa a 15 anni per inseguire il suo sogno, e che adesso restituirà il tempo perduto a chi lo merita. Gli applausi hanno giustamente omaggiato il campione, che compirà 38 anni a novembre e che ha emozionato tutto il pubblico prima con le sue performance e poi con le sue parole.

Colbrelli, Ganna e le speranze per il futuro

La situazione però non deve apparire completamente disperata. Ci sono infatti dei nomi giovani pronti a raccogliere il testimone e che sembrano essere promettenti per il futuro. Sonny Colbrelli e Filippo Ganna hanno infatti firmato i successi più recenti, ma non sono nomi adatti alle montagne poiché non sono propriamente scalatori.

Nonostante questo Colbrelli ha vinto Parigi-Roubaix e l’europeo, il secondo è invece cronoman e pistard: Ganna infatti ha vinto medaglie olimpiche e collezionato record. C’è però da prestare attenzione ai nomi dei più giovani, campioni tra gli under 23.

Tra questi troviamo infatti Gabriele Benedetti e Samuele Battistella e qualche potenziale scalatore interessante. Tra questi Giovanni Aleotti del 1999 e Alessandro Fancellu, 21enne neo professionista. Si spera quindi in questi nomi per un futuro più brillante del ciclismo italiano.

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