Calcio - 14 ottobre 2018, 13:20

Calcio, Cairese. Matteo Solari ricorda Carlo Pizzorno: "L'uomo più importante della mia vita dopo mio padre"

"Oggi speriamo di dedicargli i tre punti. Una figura come la sua non esisterà più"

Calcio, Cairese. Matteo Solari ricorda Carlo Pizzorno: "L'uomo più importante della mia vita dopo mio padre"

E' un fiume di ricordi praticamente incontenibile quello in cui Matteo Solari si lascia cullare ricordando la figura di Carlo Pizzorno.

Il dirigente valbormidese, del quale si sono celebrati ieri i funerali, ha avuto infatti un ruolo cardine nella crescita umana e professionale dell'attuale tecnico della Cairese.

Un legame profondo, mantenuto intatto nel corso degli anni.

C'è da fare subito una premessa – esordisce Solari – Carlo Pizzorno è stato dopo mio padre l'uomo più importante della mia vita.

Già quando avevo otto anni le nostre famiglie si frequentavano e mi ha accompagnato in tutto il mio percorso di crescita fino ad arrivare al provino con la Sampdoria.

Sono mille i ricordi che ci uniscono e, uno di questi, ho voluto che lo portasse con sè per l'ultimo viaggio: una nostra foto risalente a circa vent'anni fa. Tra l'altro quando esordii in Prima Squadra con la Samp, il 23 Maggio 1999, corsi immediatamente a casa sua per portargli quella maglia: una sorta di ringraziamento per culminare una scalata di cui anch'esso era stato protagonista”.



L'obiettivo di Solari è di vincere oggi sul campo dell'Alassio FC per dedicare a Pizzorno gli eventuali tre punti:

L'ho chiesto venerdì ai ragazzi e spero mi facciano questo regalo. Pizzorno per la Cairese era un'istituzione, anzi, era la manifestazione fisica dello spirito stesso della Cairese. Una volta – sorride il mister – mi mise addirittura fuori rosa perchè osai lanciare nella macchina il borsone con il logo della squadra, invece di riporlo con cura. Oppure non aveva dubbi nel rispedire i giocatori a casa nel caso si presentassero con la tuta non perfetta o con quella della stagione precedente.

Carlo mancherà a tutti noi sia sotto il profilo umano che calcistico. Non esitono più dirigenti con la sua passione e dedizione per i giovani: sarà impossibile avere un nuovo Carlo Pizzorno”.

Lorenzo Tortarolo

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