E' un fiume di ricordi praticamente incontenibile quello in cui Matteo Solari si lascia cullare ricordando la figura di Carlo Pizzorno.
Il dirigente valbormidese, del quale si sono celebrati ieri i funerali, ha avuto infatti un ruolo cardine nella crescita umana e professionale dell'attuale tecnico della Cairese.
Un legame profondo, mantenuto intatto nel corso degli anni.
“C'è da fare subito una premessa – esordisce Solari – Carlo Pizzorno è stato dopo mio padre l'uomo più importante della mia vita.
Già quando avevo otto anni le nostre famiglie si frequentavano e mi ha accompagnato in tutto il mio percorso di crescita fino ad arrivare al provino con la Sampdoria.
Sono mille i ricordi che ci uniscono e, uno di questi, ho voluto che lo portasse con sè per l'ultimo viaggio: una nostra foto risalente a circa vent'anni fa. Tra l'altro quando esordii in Prima Squadra con la Samp, il 23 Maggio 1999, corsi immediatamente a casa sua per portargli quella maglia: una sorta di ringraziamento per culminare una scalata di cui anch'esso era stato protagonista”.
L'obiettivo di Solari è di vincere oggi sul campo dell'Alassio FC per dedicare a Pizzorno gli eventuali tre punti:
“L'ho chiesto venerdì ai ragazzi e spero mi facciano questo regalo. Pizzorno per la Cairese era un'istituzione, anzi, era la manifestazione fisica dello spirito stesso della Cairese. Una volta – sorride il mister – mi mise addirittura fuori rosa perchè osai lanciare nella macchina il borsone con il logo della squadra, invece di riporlo con cura. Oppure non aveva dubbi nel rispedire i giocatori a casa nel caso si presentassero con la tuta non perfetta o con quella della stagione precedente.
Carlo mancherà a tutti noi sia sotto il profilo umano che calcistico. Non esitono più dirigenti con la sua passione e dedizione per i giovani: sarà impossibile avere un nuovo Carlo Pizzorno”.