Calcio - 03 agosto 2020, 08:56

Nuovo ponte di Genova, parla Davide Capello, sopravvissuto alla tragedia del Morandi: "L’inaugurazione non sia una festa, il crollo è stato un fallimento"

L'ex calciatore e vigile del fuoco si salvò miracolosamente dopo un volo da 50 metri: "Dimenticare è impossibile, ci convivo. Ma ho capito l’importanza di determinati valori"

Nuovo ponte di Genova, parla Davide Capello, sopravvissuto alla tragedia del Morandi: "L’inaugurazione non sia una festa, il crollo è stato un fallimento"

14 agosto 2018, una data che rimarrà impressa per sempre nella memoria collettiva. Il crollo del Ponte Morandi, una tragedia non solo genovese, che ha scosso la vita di molte persone: 43 le vittime piante in quella terribile giornata. Le cronache dell'epoca, fin dalle prime ore del disastro, raccontarono la storia di Davide Capello, coinvolto insieme alla propria auto nel crollo e miracolosamente uscito illeso dalle macerie dopo 50 metri di volo. Una storia da brividi. A distanza di quasi due anni il viadotto crollato rivivrà grazie al nuovo Ponte San Giorgio, oggi l'inaugurazione che Davide commenta così:

"Sicuramente non allevierà il dolore di quel giorno, è una ferita troppo grossa per essere dimenticata - spiega il vigile del fuoco di origine sarda ormai da anni nel savonese - la vita va avanti e il ponte è stato ricostruito, ma è importante che questo non diventi un motivo di festa: credo che il vero fallimento sia stato nel momento in cui quel ponte è caduto".

Un dramma, quello del Morandi, che Capello, ex calciatore del Cagliari, ma anche di Savona e Legino, oggi allenatore dei giovani portieri del Genoa, ha vissuto anche da vigile del fuoco:

"Quel giorno il corpo nazionale ha dimostrato tutto il valore e tutta la preparazione nell'affrontare determinati eventi - continua - dal punto di vista umano non si è mai pronti ad una tragedia del genere, dal punto di vista professionale penso che sia stato sotto gli occhi di tutti il lavoro svolto nel soccorrere le persone. Questo dimostra quanto i vigili del fuoco siano vicini alla popolazione, sempre al servizio del cittadino: avere un corpo nazionale così dev'essere un orgoglio per l'Italia".

Genova e la Liguria da quest'oggi proveranno a ripartire guardando al futuro in maniera diversa, così come sta facendo Davide da due anni a questa parte:

"Sicuramente la mia non è più la vita di prima, tante cose sono cambiate. Alcune in peggio anche se quanto successo mi ha permesso di capire l'importanza di determinati valori - conclude Capello - quella giornata ogni tanto si fa sentire, soprattutto nelle notti quando fai fatica a dormire, quando ti svegli nel sonno, quando hai qualche incubo. Ormai ci devi convivere perché dimenticare è impossibile".

Roberto Vassallo

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