Calcio - 19 ottobre 2020, 11:16

L'EDITORIALE. Burocrazia batte sport 3-0

Nuove norme e restrizioni in atto, su tutte il blocco di Seconda e Terza Categoria, ma il nodo sui rinvii non viene sciolto

L'EDITORIALE. Burocrazia batte sport 3-0

Le poche frasi che il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha dedicato ieri sera al mondo dello sport, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm, hanno rappresentato in maniera plastica lo stato di confusione che regna nel mondo degli addetti ai lavori.

Se possibile, il provvedimento emanato nella tarda serata di ieri, riesce infatti a rendere ancor più complicato coniugare l'attività sportiva con la pandemia in corso relativa al virus Sars-cov2.

Andiamo però con ordine, partendo dallo stesso Dpcm.

I campionati afferenti al Coni e alle varie federazioni, potranno infatti proseguire solo se avranno interesse nazionale o regionale. Fermi invece i tornei provinciali e l'attività di base (dove saranno permessi allenamenti privi di contatto, singoli, e con distanziamento sociale).

Una decisione presa dall'alto e in tempi stretti a causa del'impennata dei contagi, ma che di fatto ha creato un effetto domino sui campionato dilettantistici non indifferente.

Di colpo si fermano, da decreto, Seconda e Terza Categoria. Una scelta che non è stata compresa da diverse società in quanto di fatto non sussistono particolari differenze con i tornei superiori.

A irritare dirigenti e tesserati sono infatti le limitazioni imposte, anche a livello giovanile, di fronte ai mancati benefici a livello sanitario.

Detto fuori dai denti, per onestà intellettuale di chi scrive, pochissime società del nostro comprensorio sono in grado di rispettare a pieno i protocolli sanitari, complici le lacune strutturali di molti impianti. Il "carrozzone" deve andare avanti per evitare contraccolpi definitivi all'intero sistema sport, ma ciò non cancellerà tutte le incongruenze delle ultime ore, tra una pletora di match rinviati e l'annuncio alla rinuncia degli allenamenti di numerose società.

Il rischio di un nuovo week end vincolato da febbre e tamponi è dietro l'angolo, inoltre resta da capire cosa decideranno di fare club come Ospedaletti e Letimbro, pronti ad annunciare l'eventuale presenza domenicale senza dedicarsi agli allenamenti per evitare conseguenze sia sanitarie che in campo lavorativo.

La possibilità che i campionati vengano di fatto falsati risulta quindi a dir poco elevata.

Non resta quindi che attendere eventuali nuovi pronunciamenti da parte del Governo, in tandem con il Coni, la Federazione e la Lega Nazionale Dilettanti, altrimenti il rischio di uno stop imminente è tutto fuorchè che scongiurato.

Il Dpcm sarà valido fino al 13 novembre. All'arrivo di questa data sarà interessante capire come evolverà il quadro pandemico. Se vi saranno sviluppi favorevoli i campionati provinciali potrebbero partire, in caso contrario, non è escluso che l'attività dilettantistica si fermi in ogni categoria.

 

 

Lorenzo Tortarolo

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