Preservare le pagine di un club, che al momento possono apparire tra le più sbiadite, rappresenta invece un grande segnale di forza e continuità.
La riscoperta della costruzione delle fondamenta tecniche e anche sociali, ripassando i il corso della storia, alimentano quel carburante necessario per trasmettere il fascino e il valore di un blasone.
Questo obiettivo è sempre stato il punto focale dell'opera di Gabriele Patrucco, bandiera bianconera dentro e fuori dal campo che, finalmente raggiunto con l'apertura della mostra permanente a Palazzo Oddo, un vero e proprio museo dedicato alla lunga epopea ingauna.
I primi reperti risalgono addirittura a più di un secolo fa, precisamente al 1905, in una lunga carrellata tra libri, scudetti, foto e maglie che chiude il suo cerchio ai giorni nostri.
Dalla data dell'apertura, lo scorso 18 settembre, anche coloro che hanno avuto modo di vivere da protagonisti il mondo dell'Albenga non hanno fatto mancare la loro visita.
Gli ultimi, in ordine di tempo, Alessio Bresci e Alessandro Villa, ma anche chi come Gianni Carlevaro ha vestito la casacca ingauna tra gli anni 60 e 70, senza dimenticare gli attuali componenti della rosa della Prima Squadra, ragazzi o tifosi.
Per visitare la mostra permanente è sufficiente recarsi presso Palazzo Oddio, all'incrocio tra via G.M. Oddio e Vico Sant'Eulalia.