Calcio - 30 settembre 2022, 07:00

Calcio, Savona. La squadra corre, la società frena?

Si rincorrono le voci su un possibile disimpegno dell'attuale proprietà dopo l'ultima presa di posizione del Comune. Nel frattempo i biancoblu si sono allenati ieri sera allo Scaletti: domani c'è il match contro il Quiliano & Valleggia

Calcio, Savona. La squadra corre, la società frena?

Sono passati poco meno di due mesi dall'arrivo della cordata romana a Savona, ma sembra trascorso un secolo da quel 9 agosto, quando fu chiuso l'accordo per il passaggio delle quote alla nuova proprietà.

L'aspetto che più ha sorpreso in queste settimane è stato il tenore delle dichiarazioni dei nuovi dirigenti, apparse, con il senno del poi, troppe volte contraddittorie, spesso addirittura sintomo di un contrasto interno agli stessi rappresentanti del club.

Riavvolgendo il nastro, si parte dalla conferenza dell'NH Hotel, con le critiche al budget elevato della Prima Squadra allestita dalla gestione Mordeglia, all' annunciata ambizione di ristrutturare lo stadio Bacigalupo per ospitare eventi e concerti d'alto profilo (da Jovanotti a Vasco Rossi).

Poche ore più tardi, siamo al 10 agosto, arriva la rottura con il famigerato gruppo dei giocatori genovesi.

Oggi, a proposito di budget, un nuovo gruppo di giocatori genovesi rappresenta di fatto buona parte della spina dorsale della squadra, mentre altri due elementi sono in predicato di sbarcare in Liguria dal Camerun, con le relative spese di sostentamento. Da non dimenticare l'istituzione delle scuole calcio in quel di Roma, come dichiarato dal direttore generale Giuseppe Cittadino nella conferenza a Palazzo Nervi, più il taglio del nastro dell'annunciata "sede elegante", sempre nella capitale. 

Asserzioni, quelle dell'avvocato di origine calabrese,  che troppe volte hanno cozzato con quelle del presidente Cannella per non generare uno stato di disorientamento all'interno della tifoseria.

Come non dimenticare l'annuncio della collaborazione con l'ex difensore della Roma Aldair (sempre a Palazzo Nervi), declassato poi da Cannella (in un commento su Facebook) a semplice amicizia personale, o l'annuncio del presidente sul proseguimento dell'attività sportiva indipendentemente dai contrasti con l'amministrazione comunale, sconfessato mercoledì dalla dichiarazione del direttore generale su un possibile ritiro della squadra.

Un ping pong culminato con le dichiarazioni di Cittadino al Secolo XIX sulle conferme e le smentite riguardanti l' arrivo dei due ormai celebri giocatori camerunensi: "Il dottor Cannella parla tanto, ma deve darsi una calmata".

L'ultimo scossone, in ordine temporale, è arrivato con la proposta di acquistare lo stadio Valerio Bacigalupo il giorno dopo la chiusura del bando.

Ecco, viene difficile pensare che una proprietà che si dichiara pronta a investire cifre importanti, al contempo innamorata della città e commossa dalla tifoseria, possa pensare di ritirare il Savona FBC 1907 dal campionato, facendolo crollare in Seconda Categoria, anche nel caso il progetto dell'impianto di Via Cadorna non dovesse decollare. Sarebbe l'ennesimo schiaffo al popolo biancoblu e probabilmente la pietra tombale sul club.

L'auspicio è che si tratti di una semplice provocazione nei confronti del Comune.

Comune che, c'è da dire, fino ad oggi ha fatto muro, puntando sul possibile tandem con il Campus e imbastendo bandi poco attrattivi. L'uomo della strada si chiede legittimamente perchè l'amministrazione non possa effettuare quei lavori minimi per ottenere l'agibilità (si parla di poco più di duecentomila euro), ora che la Corte dei Conti ha certificato il riequilibrio finanziario.

Al netto delle responsabilità politiche, è a dir poco grottesco vedere piccoli e volenterosi centri di provincia inaugurare terreni in sintetico di ultima generazione, mentre per il Bacigalupo, l'impianto cardine del capoluogo, si stilano preventivi per l'installazione dei futuribili nuovi water.

Tra questi due fuochi la squadra corre e si prepara all'anticipo di domani pomeriggio contro il Quiliano. I ragazzi di mister Frumento non vogliono mollare, impermeabili alle polemiche e agli ultimi rumors (non confermati ma nemmeno smentiti) sulle dimissioni dei vertici societari.

Vedere Quintavalle e compagni applauditi a Masone da un buon numero di tifosi è stato sportivamente commovente, ma in palese antitesi con la storia dei biancoblu.

Con tutto il rispetto per la società genovese (eccellente per disponibilità e ospitalità) il Savona dovrebbe sentirsi sollevato per un pareggio strappato contro i biancazzurri di mister Cavanna?

Ad oggi sì, date le condizioni in cui versa il vecchio delfino: una rosa incompleta, accompagnata da grave deficit infrastrutturale e un senso di precarietà latente che difficilmente può essere ancora sostenuto a lungo.

La tempesta perfetta che nel clima ovattato del campo a sette dello "Scaletti" non ha minato la ferrea volontà dei portacolori biancoblu, smaniosi nel voler regalare alla propria gente la prima vittoria in campionato. 

Quella dei giocatori e dei dirigenti vicini alla squadra resta l'ultima, tanto flebile quanto preziosa, fiammella accesa: o si ravviva o c'è il rischio concreto che possa spegnersi definitivamente.

Lorenzo Tortarolo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU