L’Unità Spinale dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, diretta dal dottor Antonino Massone, ha celebrato oggi 26 anni di attività con un torneo di pallavolo in carrozzina.
Sei squadre miste, composte da pazienti ed ex pazienti, operatori sanitari, studenti di fisioterapia e persone con lesione midollare provenienti da altre realtà, si sono sfidate in una giornata che è stata insieme festa e riflessione.
Un’occasione per sottolineare due messaggi fondamentali: il valore dell’attività fisica nella vita della persona mielolesa e l’importanza di una relazione costante e profonda tra operatori, pazienti e comunità.
Il torneo ha rappresentato anche un momento di autentico scambio tra chi vive e lavora all’interno dell’Unità Spinale e chi, come AUSportiva – associazione sportiva dilettantistica attiva presso l’Unità Spinale di Niguarda – o la squadra 4WD Vigevano di pallavolo in carrozzina, porta avanti percorsi di autonomia e sport in altri contesti. Un ponte tra esperienze che si arricchiscono reciprocamente, attraverso il movimento, il gioco e la condivisione.
“Sport, inclusione e legami che vanno oltre la cura” è più di uno slogan: è l’essenza della filosofia che anima la struttura di Pietra Ligure. In particolare, lo sport di squadra come la pallavolo diventa motore di benessere fisico e psicosociale, mettendo in luce la forza della persona oltre la lesione e promuovendo una riabilitazione attiva e partecipata.A celebrare la ricorrenza sono stati anche il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e il consigliere delegato alla Sanità e ai Rapporti con l’ospedale Santa Corona Giovanni Liscio: “Ogni compleanno, in particolar modo nella nostra Sanità, rappresenta sempre qualcosa di speciale, soprattutto quando si traccia una linea di continuità nella cura delle persone”.
“Un bel momento di condivisione e scambio - hanno commentato De Vincenzi e Liscio a proposito dell'evento odierno - e uno dei tanti segnali importanti e tangibili che dimostrano e certificano la bontà dei programmi di inclusione a 360 gradi rivolti a tutti i pazienti presi in carico e che meritano assolutamente di continuare ad essere sostenuti. Oltre, naturalmente, alle cure e alla alta professionalità di tutto il personale sanitario”.
“Come Amministrazione crediamo fortemente in questo tipo di assistenza e saremmo sempre al fianco dell'Unità Spinale affinché tanti compleanni possano essere ancora celebrati, all'insegna di questo spirito inclusivo” la chiosa di De Vincenzi e Liscio.
Oggi l’attività fisica è riconosciuta a pieno titolo come intervento terapeutico, capace di produrre benefici anche su ansia e depressione. Per la persona mielolesa, non è solo un’opzione: è parte integrante del percorso di salute. Investire nello sport, nell’educazione al movimento e in programmi di allenamento adattati significa abbracciare una medicina del futuro: attiva, inclusiva e centrata sulla persona.












