Salutare il Cisano nella categoria appena conquistata è l'ultimo desiderio calcistico di Mattia Garofalo. Il capitano biancoblu è ormai pronto ad appendere gli scarpini al chiodo, ma senza pensieri nostalgici. Tutta la concetrazione è rivolta alla stagione che sta per iniziare, in girone che si preannunca come non mai equilibrato e di alto livello.
Mattia, sarà davvero il tuo ultimo anno?
"Sì, questa volta mi sento di dire che sarà proprio così. Non è una scelta dettata dalla mancanza di voglia, anzi, ma purtroppo negli ultimi tempi la fatica ha iniziato a superare la gioia di giocare. Le quaranta primavere si fanno sentire tutte, e bisogna prenderne atto. Per un fisico tutt’altro che performante come il mio, diventa ancora più dura.
Sono consapevole di essere alla fine di un percorso che mi ha dato tanto. Mai mi sarei aspettato di “durare” fino a quest’età, soprattutto vedendo che tanti miei coetanei hanno smesso da tempo.
Quella passata è stata una stagione dura, ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto.
"Sì, e non senza fatica. Eravamo partiti con l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato, inutile negarlo. Poi però, dopo aver perso i due scontri diretti, abbiamo dovuto ricalibrare le ambizioni in corsa. Siamo stati bravi ad assorbire il colpo e farci trovare pronti, disputando un finale di stagione importante.
Peccato solo per la sconfitta in finale di Coppa: sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta. Ma, oggettivamente, ci siamo arrivati stanchi e, per quello che si è visto nei 120 minuti, il Borgo Rapallo ha meritato. Alla fine è giusto così.
Il Cisano in Prima Categoria dopo tanti anni: che obiettivi vi siete posti?
"Da quello che si percepisce sarà un campionato durissimo. Secondo me ci saranno due o tre squadre superiori alla media, ma per tutte le altre regnerà l’equilibrio. Se dovessi azzardare un pronostico, direi che sarà una classifica molto compatta, con tante squadre racchiuse in pochi punti. Insomma, sarà bagarre.
La società e il direttore stanno lavorando tantissimo per costruire una squadra competitiva. Però, essendo una neopromossa, credo che l’obiettivo debba essere una salvezza tranquilla. Se poi saremo bravi ad alzare l’asticella fin da subito, tanto meglio.
E a livello personale, che obiettivo ti sei dato?
"Come ho detto al mister e al direttore, mi voglio godere questo ultimo giro per diversi motivi: prima di tutto giocarmi la categoria conquistata sul campo, magari con un ruolo da comprimario, ma cercando di farmi trovare pronto quando servirà. E già questa, per me, è una grande sfida.
Poi vorrei contribuire a creare un buon amalgama tra i vecchi e i nuovi che arriveranno.
Inoltre, mi mancano una dozzina di presenze per raggiungere quota 100, contando anche quelle dei primi anni 2000 quando ho esordito: sarebbe bello riuscirci.
Ovviamente so che non avrò un ruolo centrale in campo, ma se mi rendessi conto di non essere più all’altezza e di diventare un peso, sarei il primo a fare un passo indietro.
Una cosa è certa: resterò comunque all’interno del gruppo, vista la stima e l’amicizia che mi legano al ds Ricotta e a mister Porcella".





