C'è tanta consapevolezza nelle parole di Carlo Gino Sarpero a poche ore dall'arrivo sulla panchina del Savona.
L'emozione per l'approdo in un club di grande blasone si percepisce in maniera evidnete, ma al contempo ogni stilla di energia è diretta al rettangolo verde per permettere agli Striscioni di riallineare la propria graduatoria alle ambizioni estive.
Mister, le prime sensazioni da tecnico biancoblu.
"Come tecnico mi ritengo ancora giovane e sono consapevole di come questa opportunità rappresenti un po' l'occassione della vita. L'importanza della piazza non devo ribadirla io, non dimenticando la presenza di un gruppo di tifosi storico e profondamente legato alla città".
Da tecnico hai sempre cercato di costruire squadre pronte a dominare il gioco, come si sposa questa visione con la necessità di punti che ha il Savona?
"Bisogna lavorare sulla mentalità della squadra: testa alta e petto in fuori, orgoglio, identità e voglia di divertirsi. E' chiaro che il peso del risultato possa influire su determinare scelte: servirà grande spirito di adattamento, togliendosi lo smoking e imparando a mettersi la tuta già a partire dalla partita di domenica, su un campo molto difficile, contro il Bragno".
Il Savona sembrava pronto ad arricchire il parco offensivo, ma dopo l'infortunio di Rignanese implementare l'attacco diventa una vera e propria necessità.
"Perdiamo un giocatore forte come Fabio, vittima di un infortunio davvero brutto e che ha saputo togliere le castagne dal fuoco con le sue reti. Che il direttore Barone sia al lavoro per rinfozare la squadra, anche sul parco under, è il classico segreto di Pulcinella: con lui ci stiamo sentendo ora dopo ora e ho piena fiducia nelle scelte che saranno intraprese".





