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Calcio | 18 maggio 2023, 10:01

Buona la prima per mister Sgambato. Il suo anno di debutto col Genoa da incorniciare: "Merito di società, staff e ragazzi"

L'allenatore in seconda della Primavera rossoblù si racconta in questa prima stagione nelle giovanili genoane, cominciata con l'Under17: "Sempre cercato di fare le cose al meglio per la passione che ho sempre avuto"

Vincenzo Sgambato (a sinistra) con mister Agostini (a destra) - foto Genoa CFC

Vincenzo Sgambato (a sinistra) con mister Agostini (a destra) - foto Genoa CFC

Sono gli attimi a scandire le nostre vite. Istantanee di momenti, soddisfazioni o amarezze, indifferentemente, che insieme costruiscono chi siamo e il nostro racconto.

Per decifrare quello del Vincenzo Sgambato allenatore che questo pomeriggio, alle 14.30, siederà come secondo di mister Agostini sulla panchina del "Luigi Ferraris" di Genova per guidare la Primavera del Grifone verso la conquista della Supercoppa di categoria contro la Lazio, bisogna tornare indietro alla stagione calcistica 2017/18.

Dove? Sulla panchina del "Felice Borel" di Finale, quella conosciuta da giocatore (più per le indicazioni che ne sopraggiungevano da mister Buttu che per averla occupata, in realtà, due anni prima) e sulla quale venne catapultato insieme a Giuseppe Porzio dopo l'improvviso addio a stagione in corso di mister Caverzan.

L'obbiettivo salvezza in Eccellenza venne raggiunto, da allora quel ruolo di guida tecnica è diventato una sorta di seconda pelle per Sgambato fino ad arrivare, per tappe, rapidamente nello staff della Primavera del Genoa: "Fa tutto parte del percorso di crescita di ognuno - spiega mister Sgambato - Ho sempre cercato di fare le cose al meglio soprattutto per la passione che ho sempre avuto. L'obbiettivo non nascondo essere sempre stato quello di guardare al piccolo ma pensare in grande e ora sono contento di far parte di questo ambiente, di questa società che non ci fa mai mancare niente. Anche questo è uno stimolo per crescere e migliorarsi quotidianamente".

"L'importante è mettersi in discussione tutti i giorni, cercare di mettere un pezzettino in più ogni allenamento, provare a fare tutto al massimo - sottolinea con la solita modestia il tecnico casertano di origini ma ormai finalese d'adozione - Poi la fortuna per me è quella di essere entrato a far parte di uno staff dalle competenze importanti, un ulteriore step personale di crescita a fianco di una persona come mister Agostini che mi ha dato lo stimolo a fare le cose con mentalità, voglia, passione e dedizione. Che sono l'aspetto fondamentale per migliorarsi".

Quelle stesse caratteristiche trasmesse ai giovani Grifoni, protagonisti nel proprio campionato conquistando il ritorno in Primavera 1: "Per quello che si è seminato in questi mesi il risultato è ampiamente meritato - dice il tecnico in seconda rossoblù - e il merito va dato a uno staff che ha remato sempre dalla stessa parte cercando sempre di curare i particolari, sia nel preparare le partite che nel gestire le settimane di lavoro, e soprattutto a un gruppo di ragazzi straordinario che ci ha seguito in tutti i minimi dettagli non lasciando nulla al caso, consapevole delle proprie qualità, dell'atteggiamento avuto anche in quei pochi momenti di difficoltà avuti nel girone di ritorno reagendo alla grande, con una mentalità vincente costruita nel tempo".

Una ricetta vincente non solo per i risultati scritti nelle classifiche. Basta gettare un occhio alle convocazioni in Serie B di Alberto Gilardino per comprendere quale prezioso serbatoio sia la cantera per il Genoa: "Questo fa capire innanzitutto l'affiatamento e l'unità d'intenti con la Prima Squadra. Il nostro obbiettivo, come Primavera, dev'essere quello di creare giocatori, non solo dal punto di vista tecnico e tattico ma anche dell'atteggiamento, della mentalità, pronti al salto nel calcio dei grandi. L'obbiettivo nostro è quello".

Sul campo, però, ne resta ancora uno di traguardo da raggiungere per i Grifoncini. L'avversario si chiama Lazio, il palcoscenico della disfida "il tempio" della genoanità, col club di Villa Rostan che ha aperto le porte dello stadio di Marassi chiamando a raccolta i tifosi: "Da parte della società è senza dubbio un grande attestato di stima nei nostri confronti, consentirci di giocare al Ferraris il giorno prima di una partita attesa come quella col Bari. L'emozione è unica per tutti, avrà un effetto particolare, è un insieme di emozioni difficili da raccontare".

Mattia Pastorino

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