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Calcio | 16 ottobre 2016, 13:59

Calcio, iniziative virtuose: i segreti del successo dell'Atalanta

Calcio, iniziative virtuose: i segreti del successo dell'Atalanta

Dopo l'inattesa ma meritata vittoria sul Napoli di Sarri, queste sono state le parole di Gian Piero Gasperini (uno che di giovani se ne intende): "Domenica è arrivata una vittoria molto importante. Siamo partiti in maniera altalenante ma questa squadra ha avuto dei buoni momenti anche se in alcune abbiamo perso per pura sfortuna. La nostra società punta molto sui giovani, credo sia basilare creare dei talenti futuri. Kessiè ad esempio è partito molto forte quest'anno, ma mi aspetto che dall'Atalanta si possano sfornare campioncini utili anche alla nostra Nazionale come l'attaccante Petagna (l'autore della rete) che è letteralmente esploso e  il portiere Sportiello che ha delle qualità importanti e può arrivare lontano come primo portiere un giorno". L’importanza del calcio giovanile, questo è il tema: l’attenzione ai dettagli, la cura dei ragazzi e della loro crescita, dentro e fuori dal campo. E’ il metodo Atalanta, ottava società al mondo, prima in Italia, per produzione giovanile con corsia preferenziale verso la prima squadra. Circa sessanta osservatori sparsi per il territorio lombardo concentrati prevalentemente sui giovani Under14 e più di cinquanta tesserati attivi sul campo. A render chiara l’idea del progetto, furono le parole dello storico, ma ormai ex Responsabile dell’Area Giovanile atalantina Mino Favini : “il nostro successo non è vincere tornei giovanili, ma portare un ragazzo in prima squadra”. Per un’era Favini che termina, la nuova targata Maurizio Costanzi prosegue dalluglio 2014, affiancata dalla presenza di Stefano Bonaccorso come Coordinatore delle Attività di Base. Due anni festeggiati quest’anno con un fantastico bilancio di due scudetti e una Supercoppa arrivati dalle squadre dell’Under 17 e l’Under 15. Costanzi ha promosso un discreto ampliamento dei confini di ricerca giovanile (soprattutto in area africana), modificando un’impostazione societaria attuata dal 1991 orientata verso i ragazzi del territorio, la loro crescita e il loro arrivo tra i professionisti, fatta eccezione per il “pescaggio” tra le fila di qualche società satellite, come il Margine Coperta, società di stampo toscano che ha formato i vari Pazzini e Bonaventura. L’Atalanta organizza e realizza corsi per gli allenatori (tenuti da allenatori, psicologhi o addirittura direttamente dal coordinatore responsabile delle attività di base del settore giovanile atalantino), facilitando l’unione di intenti nel lavoro, il che favorisce uno sviluppo chiaro secondo un progetto unitario che semina prevalentemente sul territorio e raccoglie risultati. Come l’iniziativa “neonati atalantini” con cui dal 13 luglio 2010, il presidente Percassi ha il piacere di regalare a tutti i neonati che nascono negli ospedali di Bergamo e della provincia la maglietta nerazzurra dell’Atalanta perchè, a detta sua: “Se sei bergamasco non puoi non amare l’Atalanta, la squadra della tua città” o il progetto estivo “Atalanta Camp”, al cui centro vi è l’insegnamento attraverso il divertimento dei ragazzi.

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