Seconda chance non per i bambini, ma per i genitori dei pulcini dell’Olginatese dopo il pessimo spettacolo dato al termine di una gara in trasferta a Dubino, in Valtellina. Il calcio infatti pur essendo uno sport di formazione per i giovani, in questo caso potrebbe formare anche chi giovane non lo è più. I presenti sugli spalti se le erano date infatti di santa ragione, lasciando i propri figli sconcertati in campo, in lacrime. La risposta ad un simile gesto poteva prevedere il resto del campionato giocato a porte chiuse per l’Usd Olginatese e lo Xenia Mariano, ma così si sarebbero penalizzati i bambini e non i loro genitori. La soluzione è stata ben presto trovata da Giuseppe Terraneo, coordinatore regionale del settore giovanile scolastico, che ha spiegato così la sua decisione: “Abbiamo prtoposto di dare una seconda chance non ai bambini, ma ai genitori. A patto che imparino a comportarsi come si deve e a capire che il calcio, soprattutto a questa età, è solo un gioco”. Una presa di posizione assunta d’accordo con Giuseppe Baretti, presidente del comitato lombardo della Figc, e spiegata ai papà e alle mamme colpevoli di tale comportamento. I genitori si sono detti pentiti e per aiutarli nella promessa che un simile gesto non si verificherà di nuovo, è stato programmato un incontro con uno psicologo della federazione, affinchè simili episodi non capitino più. In campo ci si deve divertire, senza pensare a chi vince o chi perde, questo i bambini in campo lo sapevano, per questo fino alla fine del campionato, entrambe le squadre si faranno ambasciatrici del gioco pulito. La maglia “Fair play” verrà indossata dai giocatori dell’Olginatese e dello Xenia per tutto il campionato e il 15 novembre le due squadre sono state ospiti a San Siro per l’amichevole Italia vs Germania.
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