Calcio, Juniores. A guidare lo Speranza Juniores nella prossima stagione sarà Gianluca Molinaro

Lo Speranza è anche “young” e torna a partecipare al Campionato Provinciale Juniores. Per fare questo, si è affidato ad un allenatore che ordita nel mondo rossoverde da diverso tempo: stiamo parlando di Gianluca Molinaro. Allenatore emergente che si è fatto conoscere negli ultimi anni, ecco come ha risposto alle nostre domande:

Una sfida importante quella che stai per apprestarti a vivere, come pensi di affrontare il campionato Juniores?

“Come dici tu sicuramente prenderò questa avventura come una sfida. Sono numerosi i giocatori provenienti dagli Allievi dello scorso anno a cui verranno integrati nuovi innesti per aumentare di qualità la rosa. Formare una nuova squadra non è mai semplice, ma questo non mi abbatte, anzi mi incoraggia a lavorare bene per creare una squadra completa e che si possa giocare le sue carte.”

Ad inizio stagione, specialmente con una nuova squadra, è sempre difficile darsi degli obiettivi, ma dove pensi di poter arrivare?

“Vincere il campionato?” – ride Gianluca – “Sicuramente proverò a fare qualcosa di buono, soprattutto per questo gruppo di ragazzi che mi hanno dato fiducia seguendomi nel progetto. La qualità non manca per far bene, dipende tanto da me ora.”

Quali sono le tue motivazioni?

“La maggiore motivazione e quella di mettermi in discussione con i “grandi” sapendo di aver fatto bene con i piccoli. Quando alleni ragazzi di una certa età non bisogna soffermarsi solo sul bel gioco, bisogna anche guardare i risultati perché sono quelli che ti fanno crescere di testa. Questo è un passo importante per la mia carriera da allenatore, mi servirà per capire dove sono i miei limiti e per questo non mi resta che ringraziare la società per l’opportunità concessami.”

Un ultimo pensiero su come andrete ad affrontare il prossimo campionato?

“Al di là della ricerca del risultato, non trascurerò la singola crescita di ogni giocatore. Cercherò di trasmette quanto più possibile e di far raggiungere a quanti più ragazzi possibile la Prima Squadra.”