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Calcio | 15 novembre 2021, 11:26

Calcio: Imperia ascolta il tuo capitano: “ Nessuno deve fiatare e bisogna lavorare!”.

Le parole di Giuseppe Giglio devono servire da sprone per affrontare le prossime partite che vedranno l'Imperia impegnata in tre derby

Calcio: Imperia ascolta il tuo capitano: “ Nessuno deve fiatare e bisogna lavorare!”.

Nessuno deve fiatare. Bisogna lavorare, lavorare, lavorare!” alla stampa si presenta il capitano Giuseppe Giglio che è sempre il primo a metterci la faccia anche quando le cose non vanno bene. Dopo 260 presenze in campionato con la maglia neroazzurra (messo nel mirino Ronco a quota 263) conosciamo la sua dignità e l’attaccamento alla causa. Il suo è un grido più che un appello, dopo il confronto acceso con i tifosi nel post-partita, perchè questa Imperia non può permettersi prestazioni vuote come quella di ieri contro il modesto RG Ticino.

La ‘Gradinata Nord’, ieri spostata in tribuna per il maltempo, dopo il triplice fischio ha chiesto all’intera squadra di mostrare orgoglio, parafrasando termini meno  garbati, e attaccamento alla maglia. Ieri, come a Ligorna,  tra i nerazzurri si sono viste tante prestazioni da classificare come ‘non mi è dispiaciuto’ che non bastano in un campionato dove nessuno regala qualcosa all'avversario.

Due sconfitte di fila contro dirette concorrenti alla salvezza che relegano l'Imperia al quintultimo posto, figlie d iun solo gol - segnato da calcio piazzato - e un paio di tiri totali davvero pericolosi, tra i quali la traversa colpita ieri da Demontis a tempo scaduto. Oltre ad alcuni battibecchi in campo tra compagni che hanno mostrato i nervi a fior di pelle emersi con la complicità di errori arbitrali difficili da accettare.

Dopo il penalty non assegnato a Ligorna, l’Imperia recrimina per altri due rigori apparsi netti ai più ma non all’arbitro. Il direttore che, alla mezz’ora, aveva graziato Petti per un ‘interventaccio’ a metà campo, sanziona col rosso il ‘falletto’ di Carletti a tempo scaduto. Sono comunque alibi che non devono cancellare le prestazioni.

E’ tornato anche il ‘mal di gol’, problema che sembrava risolto fino ad un paio di settimane fa. Prima di ieri, i ticinesi avevano raccolto un solo punto nelle precedenti trasferte ma il dato più preoccupante, per i ragazzi di Ascoli, sono gli 0 gol segnati contro la peggior difesa lontana dalle mura amiche.  Così non sembrava azzardata l’idea di un modulo spregiudicato come il 4-2-3-1 iniziale, proposto da Ascoli.

Tra i tifosi, serpeggia il malumore per la mancanza di un bomber che assicuri gol, soprattutto in partite da vincere per portarsi avanti negli scontri diretti, come queste.  Cappelluzzo è fermo a zero marcature in cinque partite: un digiuno che comincia a diventare pesante  da digerire, soprattutto per l’attaccante che si nutre di gol.
A onor del vero, la prestazione del centravanti è stata più che sufficiente sul piano della manovra ma, triplicato nella marcatura, riusciva a mantenere il possesso a 40 metri dalla porta, senza un valido aiuto dai trequartisti.

A proposito, un altro dato curioso riguarda il più celebrato tra i fantasisti, Andrea Demontis: tre presenze in neroazzurro e tre sconfitte. Con lui in campo, la squadra sembra sedersi ad aspettare  che  il giocatore - ex PDHAE e Sanremese - estragga il classico ‘coniglio dal cilindro ’: una mentalità poco operaia  e che non giova alle giocate miglior centrocampista, nel ruolo di mezzala, della Serie D nella scorsa stagione.

Il calendario pone ora l’Imperia davanti a tre derby liguri. Quello del prossimo week-end, si vocifera anticipato al sabato, contro il Sestri Levante ha il sapore della vendetta per il tennistico 6-0 patito lo scorso anno al ‘Sivori’. Poi la sfida dei grandi ex contro il Vado di Costantini, Capra, De Bode, Di Salvatore e Gandolfo. Infine il derby del 5 dicembre, a Sanremo. Così le parole del Capitano devono servire da sprone:” Nessuno deve fiatare. Bisogna lavorare, lavorare, lavorare!

Alberto Ponte

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