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Calcio | 16 febbraio 2024, 12:00

Calcio. Sanzioni sproporzionate per i tesserati, ma le società sono in ritardo sull'inasperimento dei provvedimenti

Il giro di vite era stato reso noto già nello scorso giugno, ma urge rendere le sanzioni proporzionali

Calcio. Sanzioni sproporzionate per i tesserati, ma le società sono in ritardo sull'inasperimento dei provvedimenti

Le pesanti squalifiche comminate dal Giudice Sportivo nell'arco delle ultime settimane hanno di colpo scatenato la reazione dei club, arrivati ormai a un soffio dal termine della stagione sportiva.

Come accaduto in occasione della riforma dello sport, numerose società sono state infatti prese in contropiede dalle decisioni degli organi preposti. Decisioni annunciate e poste nere su bianco, ma sulle quali sembra mancare sempre un certo grado di consapevolezza.

Era infatti lo scorso 9 giugno (CLICCA QUI), quando, dopo una lunga serie di aggressioni ai direttori di gara, abbiamo riportato le modifiche regolamentari che avrebbero di fatto stravolto il rapporto tra tesserati e arbitri.

Oltre ai casi limite, con tanto di aggressioni fisiche ai "fischietti", veniva infatti comunicato l'innalzamento delle giornate minime di squalifica nei confronti dei giocatori e dei dirigenti. Perchè non prendere posizione prima?

 

Riportiamo:

Altre condotte nei confronti degli ufficiali di gara

1. Ai calciatori e ai tecnici responsabili delle infrazioni di seguito indicate, commesse in occasione o durante la gara, è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica: a) per 4 giornate o a tempo determinato in caso di condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara; b) per 8 giornate o a tempo determinato in caso di condotta gravemente irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara che si concretizza in un contatto fisico.

2. Ai dirigenti, ai soci e non soci di cui all'art. 2, comma 2, responsabili delle infrazioni di seguito indicate, commesse in occasione o durante la gara, è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la inibizione: a) per 2 mesi in caso di condotta ingiuriosa o irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara; b) per 4 mesi in caso di condotta gravemente irriguardosa nei confronti degli ufficiali di gara che si concretizza con un contatto fisico.

 

Tutto chiaro.

Ciò però non toglie quanto gli equilibri tra i tre poteri (Figc, Aia e società) e la loro ripartizione, per dirla alla Montesquieu, rappresenti un tema assolutamente delicato all'interno della politica sportiva.

Tutelare l'incolumità, in caso di aggressione fisica, degli arbitri resta il principio cardine (e qualche radiazione effettiva non farebbe male), ma sanzionare un giocatore o un dirigente per aver utilizzato un epiteto, anche non volgare, con mesi di squalifica rischia di minare il rapporto con i direttori di gara.

E' bastato infatti un "fenomeno", ascoltato da chi scrive, esclamato ad alta voce da un assistente di parte per veder scattare una sanzione di quasi due mesi.

L'aspetto particolare è che gli arbitri stessi non sono diretti responsabili dei provvedimenti. C'è un referto, c'è un giudice che lo interpreta e di conseguenza scatta l'eventuale sanzione.

Anche all'interno degli organismi arbitrali (a microfoni rigorosamente spenti) è emersa la necessità di un bilanciamento dei provvedimenti, con l'obiettivo di rasserenare il clima, pur mantenendo un fermo rigore nei casi di aggressione.

Anche le società (sempre a taccuini chiusi) hanno il sentore di un doppiopesismo fastidioso. Due i punti al riguardo: perchè per un rosso da intervento violento vengono comminate meno giornate di squalifica rispetto a un "vaffa"? E perchè un insulto a un arbitro, rispetto a un giocatore avversario, assume un peso minore?

Su entrambi i fronti l'auspicio è che prevalga il buon senso e che vengano ritarate le sanzioni in maniera adeguata, punendo con ancora più severità gli aggressori ed equilibrando i provvedimenti in maniera proporzionale alla loro gravità.

Per attendere eventuali novità bisognerà però attendere almeno il prossimo campionato, per il momento acqua, o meglio, lingua in bocca.

Lorenzo Tortarolo

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