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Calcio | 01 ottobre 2016, 11:04

Calcio. Il commiato di Giuliano Bresci: "Il calcio mi ha regalato tanto, grazie a tutti!"

Calcio. Il commiato di Giuliano Bresci: "Il calcio mi ha regalato tanto, grazie a tutti!"

La notizia del ritiro dal calcio giocatori di Giuliano Bresci si è sparsa per tutta la provincia nel giro di pochissime ore, cogliendo di sorpresa buona parte degli appassionati locali.

Già perchè il difensore savonese, ormai trasferitosi in Val Bormida da un paio di anni, ha deciso di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo, non riuscendo più a coniugare l'attività sportiva con gli impegni e le importanti responsabilità di tutti i giorni.

Una scelta non facile, ma necessaria, sia come uomo, ma soprattutto come padre.

 

Giuliano, questa sarà la tua ultima intervista da calciatore?

"Purtroppo sì, ma era doveroso fare ordine all'interno di alcune priorità. Non è facile per un padre vedere i propri figli cinque minuti al mattino e vederli già a letto la sera attorno alle dieci, soprattutto ora che iniziano a crescere. Tra l'attività lavorativo e il calcio non riuscivo più a far collimare tutti i miei impegni".

 

Anche perchè hai sempre avuto un approccio con il calcio estremamente professionale.

"Esatto. Non mi andava di arrivare di corsa allo stadio e buttarmi "a freddo" in campo. Ho sempre avuto una certa cura della mia condizione fisica, presentandomi al campo un'ora prima della sessione di allenamento per dedicarmi allo stretching, alla preparazione delle bende o ai massaggi, tanto che nella mia carriera ho sempre avuto infortuni di tipo traumatico e mai muscolare".

 

C'è un aneddoto in particolare che ti porterai con te nei prossimi anni?

"Ce ne sarebbero tanti. Penso all'esordio in Serie D con il Vado, oppure alle salvezze ottenute contro Viareggio e Canelli. Il campo mi ha regalato tante soddisfazioni, ma le gioie più grandi sono arrivate grazie ai rapporti umani che questo sport riesce a creare. Penso agli amici di sempre come Grabinski, Scarfò, Alessi, ma fortunatamente ho ricevuto molti attestati di stima anche dai miei avversari. Il calcio non mi ha mai regalato nemici, forse solo un paio di fisiologiche antipatie che però si contano sulle dita di una mano".

 

C'è una squadra di cui conservi un ricordo speciale?

"Direi tutte, anche perchè ho sempre militato per molti anni nei medesimi club e tutti dal blasone a dir poco importante. Si parte dal Vado, passando per Cairese, Carcarese e Veloce, fino ad arrivare all'ultima esperienza con il Pallare. Qui ho conosciuto persone umanamente eccezionali come il presidente Prestipino e mister Oliva, compresi i compagni di squadra, Mi hanno chiesto in qualche modo di seguirli ancora da "distante" e quando ci sarà l'occasione non mancherò di farlo. Hanno compiuto importanti passi avanti nel corso delle ultime settimane e sono convinto che potranno dire la loro nella lotta salvezza".


E' un addio definitivo al mondo del calcio, oppure tra qualche anno potremo vederti su qualche panchina?

"Ora non so davvero dirlo. Vedremo. Posso solo dire che fino ad oggi il calcio ha rappresentato una parte enorme della mia vita: chi lo sa cosa potrà riservarmi il futuro".

 

Rivedremo un "piccolo" Bresci calcare i campi savonesi?

"Diciamo che qualche pallone per casa inizia a girare - sorride Giuliano - ma asseconderò le passioni dei miei figli senza alcun tipo di forzatura".

Lorenzo Tortarolo

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