Tavolo rosso o tavolo verde? Forse ieri pomeriggio il panno posto sull'enorme mobile presente al centro della Sala Giunta del Comune di Savona ha assunto entrambe le tonalità nel corso della riunione tra il Savona e l'Albissola.
Già, perchè il primo summit per l'eventuale sbarco dei ceramisti al "Bacigalupo" è stato un mix di politica, complice la presenza delle relative amministrazioni comunali, e tatticismo da poker, con molti sorrisi, tante buone intenzioni e la contemporanea attenzione a non esporsi troppo.
La prima "mano" è stata utile per dare le carte e limare quelle spigolature che inevitabilmente si erano create tra due club vicini di casa. Per parlare di cifre e questioni più dettagliate bisognerà attendere con tutta probabilità la prossima settimana, una volta decantato il meeting di ieri.
Un incontro interlocutorio, utile a prendere tempo per entrambi i club: da una parte l'Albissola continua a guardarsi attorno (il "Moccagatta" di Alessandria è l'ultima opzione emersa da presentare entro il 20 giugno alla Lega di C), mentre il Savona attende fermo sulle proprie posizioni le mosse dei ceramisti, dopo i primi segnali di reciproco disgelo.
C'è chi infatti ironicamente ha richiamato il summit di ieri alla conferenza di Yalta, quando Rooslvelt, Churchill e Stalin ridisegnarono gli assetti geopolitici del pianeta al termine della Seconda Guerra Mondiale, oppure, venendo ai giorni nostri, agli incontri necessari per redigere il contratto di governo tra Lega e 5 Stelle. Manca l'arbitro esterno, come il Presidente della Repubblica, ma la presenza mediatrice dell'Assessore Scaramuzza, del sindaco Nasuti e dell'Assessore Gambetta ha rappresentato il catalizzatore necessario per smorzare le tensioni delle scorse settimane.
Un piccolo spiraglio si è aperto, ma la sensazione è che gli equilibri siano estremamente labili. A dimostrarlo è stata l'ormai celebre frase di facciata, ripetuta a memoria da ogni rappresentante delle delegazioni ("Incontro costruttivo, piacevole e cordiale"): ogni minima dichiarazione fuori dai binari potrebbe infatti far crollare le prime basi poste nell'incontro di ieri. Un delicato castello di carte, le cui fondamenta potrebbero fortificarsi a stretto giro di posta o venire meno in un battito d'ali.














