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Calcio | 07 luglio 2022, 12:48

Calcio, Pietra Ligure. E' stato un mercato funzionale per il DG Filadelli: "Il ritorno in Eccellenza non sia un assillo. Su Insolito mi aspettavo un comportamento diverso da parte della San Francesco"

"Era importante per noi trovare giocatori giovani ma con buona esperienza nella categoria"

Calcio, Pietra Ligure. E' stato un mercato funzionale per il DG Filadelli: "Il ritorno in Eccellenza non sia un assillo. Su Insolito mi aspettavo un comportamento diverso da parte della San Francesco"

Riuscire a voltare pagina rappresenta il primo step per iniziare un percorso di risalita, anche quando la ferita non si è ancora del tutto rimarginata.

Il Pietra Ligure a inizio settimana ha dato la propria classica accelerata di mercato, presentando i volti nuovi che dovranno spingere la formazione biancoceleste verso un campionato di alto profilo.

Sbilanciarsi sugli obiettivi può essere insidioso, il direttore Luca Filadelli lo sa bene, vista la competitività del prossimo torneo, ma la voglia di riscattare una delle retrocessioni più atipiche degli ultimi anni è forte in tutto il gruppo pietrese.

 

Direttore, è arrivata la classica raffica di annunci.

“E per noi diventato quasi un rituale ritrovarci per la serata delle firme. Non lo facciamo per caso, dato che questa prima forma di incontro permette ai giocatori di conoscersi e agli elementi più esperti di dare il benvenuto ai nuovi arrivati.

Dopo la burocrazia e le foto di rito, siamo andati anche a mangiare qualcosa insieme per iniziare a cementare il gruppo”.

 

Tanti elementi nuovi, qualche volto già conosciuto e un paio di scommesse interessanti.

“La cosa che più ci premeva era comporre un roster equilibrato, alzando il livello di esperienza della squadra anche tra i giocatori più giovani: abbiamo cercato ragazzi, anche dalla carta d'identità particolarmente verde, che comunque avessero già un buon feeling con la categoria.

In più è arrivato anche Szerdi, un giocatore di cui abbiamo già imparato ad apprezzare le caratteristiche”.

 

Come riferimenti offensivi sono arrivati due giocatori come Dominici e Mehmetaj: da loro ci si attende la definitiva consacrazione.

“Dominici è un giocatore che ho sempre seguito con attenzione, avrei voluto averlo con me già ad Albenga. Non ha ancora trovato il salto di qualità definitivo, ma a Pietra siamo particolarmente famosi per aver dato continuità a giocatori che in altre piazze hanno avuto meno fortuna.

Mehmetaj arriva da un campionato positivo, ha qualità indiscutibili per essere un ragazzo del 2001 e mi è piaciuto anche il suo approccio a livello di personalità. Penso che uscire dalla sua zona comfort possa aiutarlo a sviluppare ulteriormente il proprio potenziale.

Rimanendo sul fronte offensivo, la nostra certezza si chiama però Gianmarco Insolito”.

 

Hai avuto paura di perderlo dopo l'assalto della San Francesco?

“No mai, ho parlato con lui il giorno dopo la fine dell'ultima campionato e mi ha subito trasmesso la sua voglia di rivalsa. Non ho mai pensato al Pietra 2022-23 senza di lui, conosco a pieno le sue qualità morali, non è un ragazzo che si rimangia la parola data.

Ciò che non mi è piaciuto è stata la gestione dell'intera situazione da parte della San Francesco.

L'unico aspetto simpatico, da loanese, l'ho captato, sentendo parlare di loanesità da chi non conosce nemmeno la conformazione di Loano. Meno simpatico è vedere un dirigente di comprovata esperienza palesare in maniera pubblica il proprio interesse per un giocatore. 

Bando alle ipocrisie, tutti parlano con tutti, soprattutto con i calciatori forti, ma credo che tra individui con buoni rapporti dal punto di vista personale, e ancor di più da parte di una società dove permangono rapporti di amicizia spiccati, sia necessario relazionarsi in maniera diversa”.

 

Dopo una retrocessione si pensa subito alla risalita, ma vista l'alta competitività è difficile per tutti lasciarsi andare a dichiarazioni roboanti.

“La Promozione sarà come una Premier League.

Non nascondo però che per noi rappresenti una grande frustrazione militare in una categoria inferiore. Non pensiamo infatti di aver disputato un campionato che potesse culminare con una retrocessione.

Il gruppo storico non ha però avuto dubbi nel rimanere e ripartire, integrato da giocatori che potessero garantire un buon livello generale. Il nostro obiettivo è divertirci, senza però nascondersi dietro un dito.

Dopo tanti anni la Promozione torna a proporre 5-6 squadre  che hanno voglia di proporsi ai vertici e quando è così qualcuno resta per forza scottato. Penso al Celle – Varazze, al Serra Riccò, alla Praese, alle ambizioni del Legino, al mercato del Ceriale, all'ottima organizzazione del Borzoli o a blasone della Carcarese.

Noi vogliamo tornare dov'eravamo, senza però alcun tipo di assillo”.

Lorenzo Tortarolo

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