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Tennis | 22 dicembre 2023, 09:50

Il 2023 di Matteo Arnaldi. Da 143 del Mondo al titolo in Davis

Matteo Arnaldi è senza ombra di dubbio il nome nuovo del tennis italiano che sta crescendo all'ombra di grandi compagni già affermati come Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.

Il 2023 di Matteo Arnaldi. Da 143 del Mondo al titolo in Davis

Matteo Arnaldi è senza ombra di dubbio il nome nuovo del tennis italiano che sta crescendo all'ombra di grandi compagni già affermati come Jannik Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Il 22enne di Sanremo aveva iniziato il suo 2023 da numero 143 del mondo e l'ha concluso da numero 44 e, soprattutto, con quella che finora è stata la vittoria più importante della sua carriera: a Malaga, nella finale della Coppa Davis. È anche grazie al primo punto messo a segno contro l'Australia grazie al successo su Alexei Popyrin che l'Italia è tornata ad alzare al cielo l'insalatiera d'argento dopo 47 anni dal precedente e unico trionfo.

Per Arnaldi è stata la ciliegina sulla torta di una stagione che a livello individuale gli aveva in precedenza regalato tante soddisfazioni. È stato via via un crescendo di emozioni e di risultati, e anche le scommesse sportive sul tennis lo hanno confermato. Se la trasferta australiana non gli aveva regalato l'accesso al primo major di stagione, eliminato al turno decisivo di qualificazione dall'altro australiano Max Purcell, ecco che al rientro in Europa l'allievo di Alessandro Petrone è andato a prendersi il titolo sul cemento all'aperto del Challenger di Tenerife. Altro titolo challenger, stavolta sulla terra rossa di Murcia ad aprile, è stato il preludio di una serie di prestazioni rilevanti sul “mattone tritato” che lo hanno portato prima a vincere il suo primo incontro con un giocatore Top 100 a Barcellona, sconfiggendo al primo turno lo spagnolo Jaume Munar, quindi dieci giorni dopo ad imporsi contro il primo Top 10 della carriera, il norvegese Casper Ruud sconfitto al secondo turno del Mutua Madrid Open. 

Dopo aver vinto al Roland Garros il suo primo incontro nel tabellone principale di uno Slam, contro il colombiano Daniel Elahi Galan, Arnaldi ha conquistato il terzo titolo challenger dell'anno vincendo sulla terra battuta di Heilbronn. Si è poi qualificato per la prima volta in carriera per il tabellone principale di Wimbledon, perdendo al debutto contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena, e ha poi raggiunto la sua prima semifinale in un evento ATP Tour, a Umago, sconfitto da quel Popyrin contro il quale si sarebbe preso la rivincita in finale di Davis a Malaga. Agli US Open, invece, è arrivato fino agli ottavi di finale facendo così registrare il miglior risultato (per ora) in un major: a sbarrargli la strada lo spagnolo Carlos Alcaraz, dopo che al turno precedente non aveva lasciato neppure un set all'ex top 10 Cameron Norrie.

Buttato nella mischia in Davis già nella fase a gironi di Bologna, in cui aveva dato una grossa mano all'Italia battendo il cileno Cristian Garín e il figlio d'arte svedese Leo Borg, Arnaldi ha poi affrontato la parte finale della stagione superando almeno il primo turno del tabellone principale ai tornei di Pechino, Shanghai e Vienna. L'ultimo atto di questa fantasmagorica annata la Davis di Malaga che però per il ligure non era iniziata benissimo, dopo aver perso all'esordio 9-7 al tie-break del terzo set contro l'olandese Botic Van De Zanschulp.

A guardare indietro il 2023, nella bacheca di Arnaldi manca ancora il primo titolo ATP, ma dopo quando mostrato quest'anno siamo certi che sia solo questione di tempo.

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