Giù il sipario, senza rimpianti. Stasera, dopo una carriera ventennale, Matteo Solari appenderà definitivamente gli scarpini al chiodo. Nuovi obiettivi si pareranno subito di fronte al regista valbormidese, ma, prima di pensare al futuro. è giusto celebrare il presente e il passato, ricco di innumerevoli soddisfazioni e gioie sportive.
Matteo, domanda banale: emozionato?
"Me lo chiedono tutti in questi giorni - sorride - ma sono veramente sereno. A trentotto anni il fisico reclama riposo e penso sia anche l'età giusta per iniziare un altro tipo di percorso all'interno del mondo calcistico. Magari un pizzico di emozione arriverà, ma non avverto sensazioni negative tipo tristezza o nostalgia".
In effetti ti sei tolto le tue belle soddisfazioni.
Beh si, partendo dall'esordio con la Sampdoria, passando a piazze prestigiose come Modena, Ascoli e Cuneo. Magari con qualche infortunio in meno avrei potuto giocare tra i professionisti per qualche anno in più, ma determinati episodi ti aiutano a crescere e ad assumere una determinata maturità".
Il Settore Giovanile blucerchiato è stato fondamentale per la tua formazione.
"Quando hai di fronte dirigenti del calibro di Arnuzzo e Borea non impari solo a giocare a calcio, ma anche le regole della vita. Il bagaglio umano di quella meravigliosa esperienza, ancora oggi, me lo tengo stretto".
La tua dedizione per il calcio è stata infatti massima, anche nei campionati dilettantistici.
"Lo dico sempre: testa fredda e cuore caldo. Quando calchi il rettangolo verde devi dare tutto te stesso. I tuoi avversari non appena incrociano il tuo sguardo devono immediatamente capire che, per loro, non sarà assolutamente semplice riuscire a batterti".
Infatti, di primo impatto, non raccogli molte simpatie.
"Questo può essere vero - ride - ma chi mi conosce bene sa che persona sono. Nelle ultime ore ho raccolto veramente tanti attestati di stima da parte di compagni ed avversari e, non lo nascondo, mi hanno fatto un enorme piacere, soprattutto perchè disinteressati".
Ti senti di passare idealmente il testimone a qualche giocatore della Cairese?
"Direi a Spozio e Clematis, sono due elementi con personalità diverse, ma entrambi hanno uno spiccato senso della giocata. Con loro sei pronto smarcarti, con la convinzione che il pallone arriverà sui tuoi piedi".
Guardiamo già al domani, che tipo di allenatore sarà Matteo Solari?
"Spero un tecnico attento ai particolari, ai minimi dettagli. In campo basta davvero poco per spostare gli equilibri: un tipo di marcatura sbagliata, la postura del corpo non idonea, un posizionamento errato di qualche centimetro..."
Coordinate geografiche preferite?
"Basta allenare, basta stare su un campo da gioco, poi che sia Val Bormida, riviera, oppure Piemonte, sarò comunque felice".














