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Calcio | 23 ottobre 2015, 19:35

Calcio: esplode il caso Cipressa, il presidente Lo Iacono: "Il calcio a Imperia non funziona, sono pronto a fare ricorso"

Il massimo dirigente ha sottolineato al nostro quotidiano online l'impossibilità di difendersi dalle accuse della Procura Federale, complice il mancato avvertimento da parte della Delegazione imperiese.

I giocatori del Cipressa impegnati contro la Dea Diana

I giocatori del Cipressa impegnati contro la Dea Diana

Dopo la condanna da parte del Tribunale Federale Territoriale ai danni del Cipressa per i tesseramenti irregolari dei giocatori Muzhaqi, Barrionuevo e Gonzales Pairona, è arrivata impetuosa la replica del presidente dei ponentini, Giuseppe Lo Iacono.

Il massimo dirigente ha sottolineato al nostro quotidiano online l'impossibilità di difendersi dalle accuse della Procura Federale, complice il mancato avvertimento da parte della Delegazione imperiese.

"Deluso? Esprimerei i miei sentimenti in maniera ancora più forte, quanto accaduto è a dir poco vergognoso. Purtroppo - racconta Lo Iacono - non ci è stata data possibilità di difenderci nelle sedi opportune, in quanto l'udienza fissata per il 29 di settembre è stata annullata, come ci ha comunicato il presidente della delegazione imperiese, Corrado Angeloni, nella mattinata del medesimo giorno. Successivamente non ci è stata data alcuna comunicazione in merito a una nuova udienza, tanto da ritrovarci la sentenza pubblicata sul Comunicato Federale senza aver avuto la possibilità di difenderci. In più, scendendo nei particolari, non ci risulta che Mattia Pizzolo è stato tesserato come dirigene, ma come giocatore, visto che il primo ha anche militato con la maglia dell'Imperia Calcio, senza dimenticare che, per i giocatori su cui verte la contestazione federale, ci è stato ufficialmente rilasciato il numero di matricola. Tutto questo cosa significa? Che il calcio a Imperia semplicemente non funziona, fortunatamente ho trovato ascolto nel presidente Sonno, appoggiandomi alla sua competenza e alla sua preparazione. Mi stupiscono infine le parole di Vittorio Bobbone, giocatore regolarmente tesserato, all'interno della distinta c'era la sua carta di identità, se avessi avuto modo di falsificare determinati documenti, violando le regole dello sport, non sarebbe esploso tutto questo marasma. Andrò a fondo a questa situazione - conclude Lo Iacono - così non si può più andare avanti".

Lorenzo Tortarolo

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